Partono domani 9 aprile al Teatro Vascello di Roma le recite di Zio di Vanja di Anton Čechov. E’ la seconda tappa del Progetto Čechov di Leonardo Lidi iniziato la scorsa stagione con il successo de Il Gabbiano. Recite fino a domenica 14 aprile
Il Progetto Čechov. Seconda tappa
Dopo il sostanzioso e vasto successo de Il gabbiano rappresentato la scorsa stagione prosegue il Progetto Čechov di Leonardo Lidi. Per questa stagione, invece, il regista volge lo sguardo ad un altro capolavoro del drammaturgo russo, Zio Vanja. L’allettante proposta teatrale sarà sul palcoscenico del Teatro Vascello dal 9 al 14 aprile. Il teatro romano conferma ancora una volta la sua tradizione di essere sala teatrale particolarmente sensibile all’innovazione e all’attualizzazione dell’interpretazione teatrale.
Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, e coprodotto con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e con il Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Il dramma teatrale narra la vicenda della placida esistenza condotta da Vanja. Un equilibrio messo in discussione dall’arrivo del professor Serebrijakov con la giovane moglie Elena. Questa destabilizzazione sarà riletta da Leonardo Livi sotto una diversa chiave di lettura per spiegare come sarà sovvertita la tranquillità di una pacifica esistenza.
Le parole del regista
È giusto citare le parole di Leonardo Lidi per comprendere efficacemente l’impostazione dello spettacolo. “La seconda tappa del Progetto Čechov – spiega il regista – abbandona il gioco e si imbruttisce col tempo. Spazza via i contadini che citano Dante a memoria, per consentire un abuso edilizio ambizioso e muscolare. C’era un grande prato verde dove nascono speranze e noi ci abbiamo costruito una casa asfissiante con troppe inutili stanze a occupare ogni spazio vitale. Avevamo sfumature e ora c’è un chirurgico bianco e nero che strizza l’occhio allo spettatore intelligente. Avevamo donne e uomini che cercavano la vita attraverso l’amore, ma abbiamo preferito prenderne le distanze. Quando? Quando è diventato “troppo poco” parlare d’amore? Come se poi ci fosse qualcos’altro di interessante. Se nel Gabbiano sprecavamo carta e tempo nel ragionare sulla forma più corretta con la quale passare emozioni al pubblico, divisi tra realismo e simbolismo, tra poesia e prosa, tra registi, scrittori e attrici, e ci bastava una panchina per tormentarci dei dolori del cuore, in Zio Vanja l’arte è relegata a concetto museale, roba da opuscoli aristocratici, uno sterile intellettualismo che non pensa più al suo popolo, che annoia la passione e permette agli incapaci di vivere di teatro.”
Gli interpreti
Personaggi e interpreti: Il’ja Il’ic Telegin, Giordano Agrusta. Aleksandr Vladimirovjc Serebrjakov Maurizio Cardillo. Elena Andreevna Ilaria Falini. Marija Vasil’evna Vojnickaja Angela Malfitano. Marina Francesca Mazza. Michail L’vovic Astrov Mario Pirrello. Guardiano Tino Rossi. Ivan Petrovic Vojnickij (Vanja) Massimiliano Speziani. Sof’ja Aleksandrovna (Sonja) Giuliana Vigogna.
Scene e luci di Nicolas Bovey. Costumi di Aurora Damanti. Suono Franco Visioli.
Teatro Vascello
Via Giacinto Carini 78. Roma
Dal 9 al 14 aprile 2024
Orari: dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17.
Biglietti: Intero 25 euro – Ridotto over 65: 20 euro – Ridotto Cral/Enti convenzionati: 18 euro – Ridotto studenti, studenti universitari, docenti e operatori delle scuole di teatro, cinema e danza 16 euro gruppi di almeno 10 persone 16 euro a persona.