Violenza e persecuzioni verso le donne: cronaca di una realtà senza tregua

Giornata contro la violenza sulle donne, ancora non si vede una fine alla spirale di persecuzioni e maltrattamenti, fino all'omicidio

violenza donne

Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, la cronaca resta ancora piena di atti persecutori nei confronti delle donne.

Il caso di Parma: violenza sulle donne di famiglia

A Parma, in un condominio della periferia, un 20enne è stato arrestato con accuse gravissime: tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Le vittime, la madre e la sorella, hanno subito violenze fisiche e psicologiche protratte nel tempo. L’ultimo episodio, che ha portato all’arresto del giovane, ha raggiunto il culmine quando, dopo aver preso a pugni la madre, il ragazzo ha tentato di soffocare e accoltellare la sorella intervenuta per difenderla. Le urla hanno allertato i vicini, permettendo ai Carabinieri di intervenire e fermare il 20enne.

Madre e figlia hanno descritto un quadro di vessazioni quotidiane, una spirale di violenza interrotta solo grazie dalla chiamata di alcuni abitanti del palazzo che sono intervenuti allertando le forze dell’ordine.

Piacenza: la tecnologia non aiuta la violenza sulle donne

A Piacenza, un uomo ammonito dopo aver installato un dispositivo GPS sotto l’auto dell’ex compagna per monitorarne i movimenti. Sebbene non ci siano state violenze fisiche, l’ossessione e il controllo esercitato tramite tecnologia rappresentano una forma di abuso sempre più frequente. Per l’uomo un percorso psicologico da seguire, ma il caso solleva interrogativi su quanto la sorveglianza digitale possa diventare una nuova frontiera della violenza di genere. È una forma di violenza insidiosa, perché spesso non lascia segni fisici evidenti, ma può avere un impatto devastante sulla libertà e la sicurezza delle vittime. Sfruttando strumenti digitali come GPS, spyware, social media e dispositivi connessi per controllare, intimidire o perseguitare una persona.

Reggio Emilia: violazione e arresto

Un 53enne ha violato il divieto di avvicinamento a una donna che aveva deciso di interrompere la loro frequentazione. Nonostante fosse stato sottoposto a un controllo con braccialetto elettronico, l’uomo ha continuato a perseguitarla. L’uomo sarebbe arrivato a minacciarla di morte e intimidire anche i suoi familiari. L’ennesima violazione è avvenuta sotto gli occhi della vittima, che ha allertato i Carabinieri, trovandoselo di fronte, malgrado dovesse mantenere una distanza da lei di almeno 800 metri.

Roma: minaccia a una donna incinta

A Roma, un 25enne già noto alle forze dell’ordine è stato arrestato per aver minacciato l’ex compagna, incinta, con una siringa. La donna aveva già ricevuto 194 chiamate da parte dell’uomo, decise a “chiarire” la loro relazione. Il pericolo concreto per la vita della vittima ha spinto i Carabinieri a intervenire rapidamente, portando l’aggressore in custodia al carcere di Regina Coeli.