Sarebbe stata violentata, ad appena dodici anni, da un ragazzo di poco più grande di lei mentre un altro giovanissimo, amico di questo, filmava l’orrore. Qualcuno poi avrebbe deciso di diffondere quelle immagini online, facendole rimbalzare di chat in chat sui cellulari dei vignolesi. Profondo choc È accaduto una decina di giorni fa vicino alla stazione delle autocorriere di Vignola, ma solo nelle scorse ore la notizia è trapelata, facendo sprofondare la comunità di Vignola in uno stato di profondo choc.Indaga la Polizia Una vicenda che se dovesse essere confermata, sarebbe estremamente grave sia per l’entità delle accuse, sia per la giovane età di tutti i coinvolti, presunta vittima e aggressori (che hanno 15 e 16 anni). Il caso è in mano alla Squadra Mobile della polizia di Stato di Modena, guidata dal dottor Mario Paternoster.
Al momento il riserbo sulle indagini, vista la delicatezza della questione, è massimo. Quel che è emerso finora però è un quadro estremamente pesante. La ricostruzione Sono trascorsi già dieci giorni dall’episodio. Sullo sfondo, la stazione delle autocorriere di Vignola. Lì la ragazzina, di appena dodici anni, sarebbe stata abusata. E il dito è puntato su due minorenni: un 15enne e un 16enne, italiani di seconda generazione. I contorni della vicenda non sono ancora chiari. Da capire se gli adolescenti si conoscessero o in che circostanze la 12enne sia stata avvicinata dai due. Una prima ricostruzione parla della minorenne obbligata a compiere atti sessuali con uno dei due adolescenti. Il tutto mentre l’altro – che quindi sarebbe complice del primo – riprendeva con il telefono. Quelle immagini sono state poi diffuse online.
Le indagini La 12enne ha raccontato tutto ai genitori ed è scattata la denuncia. Il caso è in mano alla Squadra Mobile. Sono due i filoni su cui i poliziotti si dovranno muovere. Quello della presunta violenza sessuale, innanzitutto. Occorrerà chiarire cosa sia avvenuto e eventualmente che ruolo abbiano avuto i due ragazzi ai danni dei quali venerdì sarebbero state effettuate alcune perquisizioni. C’è poi un altro aspetto, quello della diffusione del video, per cui si configura anche un’altra ipotesi di reato: diffusione di materiale pedopornografico.
I numeri A livello nazionale nel 2023, nell’ambito dell’attività di repressione svolta dal Centro nazionale per il Contrasto alla pedopornografia online, sono stati trattati 2702 casi, che hanno consentito di denunciare 1131 soggetti adulti, di cui 108 arrestati per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori. Per quanto concerne l’attività di prevenzione sono stati visionati 28355 siti, di cui 2739 inseriti in black list e oscurati, in quanto diffondono contenuti pedopornografici.
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