A Kobe nel 1940 i tempi stavano cambiando. Prima della firma di un’alleanza con Italia e Germania, il Giappone dichiara guerra preventiva agli alleati. Lo scopre sulla sua pelle una donna che vede il suo lavoro andare in pezzi. Allontanando Inglesi e Americani il governo impedisce a questa piccola amministratrice di gestire al meglio gli affari della sua azienda. Inizialmente poco preoccupata la donna, si accorgerà quanto la storia stia facendo sul serio.
Wife of a spy il nuovo film di Kiyoshi Kurosawa è essenzialmente una riflessione sulla vita durante gli anni della seconda guerra mondiale. Il regista lega perfettamente le vicende corali di uomini e donne che si trovano di colpo a vivere sotto una dittatura. Dal lavoro ai sentimenti i protagonisti di questo film sono costretti a trasformarsi in cinici predoni, continuando ad amare e a sopravvivere.
Un insieme di generi che spaziano e convivono perfettamente per una pellicola di estremo valore divulgativo. Durante i minuti di proiezione si passa dal noir, al romantico con punte di melodramma in maniera sapiente ed efficace. Lo spettatore potrà ammirare il lavoro di un filmaker che conosce perfettamente il cinema americano anni 30, ma anche le pellicole di Sirk mischiate all’ironia di Ozu.
Nel film si parla soprattutto di verità, manipolazione delle coscienze collettive e di come un frainteso possa cambiare il corso della storia. Una sceneggiatura a orologeria garantisce ritmo e interesse mentre la fotografia fa il resto. La scelta di alternare bianchi e neri a colori con inserti dark è essenziale per permettere al pubblico di inserirsi nelle vicende di uomini comuni travolti dagli eventi.
I personaggi sono incompleti come lo è il loro paese, la perfetta similitudine tra Giappone la protagonista appare originalmente studiata. Un paese che muta e vive della stessa volontà di una donna curiosa e attratta da una dimensione superiore (fatta soprattutto di ricchezza) alla quale non riesce a rinunciare. Kurosawa si dimostra regista completo e profondo conoscitore dell’arte di raccontare incuriosendo e intrattenendo allo stesso tempo. Cinema come una volta.