La richiesta del procuratore Jack Smith di accelerare l’esame della questione dell’immunità di Donald Trump nel processo per reati commessi durante il suo mandato è stata respinta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. La CNN ha riportato che, nonostante la possibilità di ricorso da parte delle parti coinvolte, la decisione della Corte Suprema rappresenta una vittoria per Trump e un duro colpo per Smith.
Il procuratore speciale Smith aveva sollecitato la Corte Suprema a definire rapidamente se l’ex presidente Trump potesse godere dell’immunità rispetto alle accuse di aver tentato di sovvertire l’esito delle elezioni del 2020. Smith aveva chiesto di evitare il ricorso alla corte d’appello al fine di ottenere una decisione tempestiva dai giudici supremi, preservando così la data di inizio del processo al 4 marzo, un giorno prima delle primarie del Super Tuesday.
La tempistica dei quattro casi penali contro Trump è di notevole preoccupazione sia per i pubblici ministeri che per il suo team legale. Smith ha anche accusato l’ex presidente, in Florida, di presunta gestione negligente di documenti riservati e di aver ostacolato i tentativi del governo di recuperarli. Inoltre, Trump deve affrontare accuse statali a New York e in Georgia per presunta cospirazione nell’annullare i risultati delle elezioni del 2020 in quest’ultimo stato. Di fronte a queste diverse accuse, Trump ha costantemente negato le accuse e cercato di posticipare i processi oltre la data delle elezioni di novembre.
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