Unrwa: La moltiplicazione dei rifugiati e dei pani (per sostentarli)

L’ONU ha un Agenzia che si occupa di milioni di rifugiati in tutto il mondo: l’UNHCR. Poi ha un’Agenzia a parte, l’UNRWA, la quale si occupa solo dei rifugiati palestinesi. Qual è la definizione di “rifugiato” per l’UNHCR? Leggiamo dal suo Statuto: “I rifugiati sono persone che sono fuggite dal proprio Paese per scampare a conflitti, violenze o persecuzioni e hanno cercato sicurezza in un altro Paese”. Per l’UNRWA la definizione di rifugiato acquista una prerogativa in più: diventa ereditaria. Alla definizione di rifugiato prevista dall’UNHCR, per i rifugiati palestinesi della Guerra del 1948, di cui appunto si occupa, l’UNRWA aggiunge una postilla: “Possono essere registrati (come rifugiati) anche i discendenti maschi dei rifugiati palestinesi (del 1948) compresi i bambini adottati”. Risultato della moltiplicazione ereditaria dei rifugiati? Ce lo dice sempre l’UNRWA stessa: “Quando l’Agenzia iniziò ad operare nel 1950, rispondeva ai bisogni di circa 750.000 rifugiati palestinesi. Oggi, circa 5,9 milioni di rifugiati palestinesi hanno diritto ai servizi dell’UNRWA”.

Facciamo alcune notazioni:

1)L’ONU ha due agenzie per i rifugiati, una per tutti i rifugiati e una solo per i rfugiati palestinesi.
2) L’ONU ha due Agenzie per i rifugiati che hanno due definizioni diverse del concetto di rifugiato.
3) Se l’UNRWA avesse la stessa definizione di rifugiati dell’altra agenzia ONU  – l’UNHCR – oggi dovrebbe dare assistenza a pochissime persone, visto che un rifugiato nato nel 1948 quest’anno compirebbe 76 anni, uno che avesse avuto 10 anni nel ’48 ne compirebbe 86 eccetera. Invece, con il meccanismo ereditario di rifugiati ne ha “circa 5,9 milioni” e deve darvi assistenza.
4) La grande maggioranza delle persone che vivono nella Striscia di Gaza sono dei “rifugiati ereditari”, a cui spetta l’assistenza dell’UNRWA. Questo significa scaricare di molti oneri chiunque governi Gaza; nella fattispecie Hamas, la quale può spendere il proprio tempo e le proprie risorse a scavare tunnel e costruire missili mentre la Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi gli allevia l’onere di occuparsi della popolazione.

Questa cosa Hamas ce l’ha chiarissima

Ecco cosa dice Khalil al-Hayya – membro dell’Ufficio Politico di Hamas – a proposito: “L’obiettivo di Hamas non è gestire Gaza e portarle acqua, elettricità e cose del genere. Hamas, Qassam e la Resistenza hanno risvegliato il mondo dal suo sonno profondo e hanno dimostrato che la questione (palestinese) deve rimanere sul tavolo.” Ed ecco cosa ha detto un altro membro dell’Ufficio Politico di Hamas, Mousa Abu Marzouk, in un intervista a Russia Today del 27 ottobre 2023: “Abbiamo costruito i tunnel perché questi hanno lo scopo di proteggerci (proteggere i miliziani di Hamas) dagli aerei. Stiamo combattendo dall’interno dei tunnel”. E i civili chi li protegge? Marzouk su questo ha le idee chiare: “Il 75% delle persone nella Striscia di Gaza sono rifugiati ed è responsabilità delle Nazioni Unite proteggerli. Secondo la Convenzione di Ginevra è responsabilità dell’occupazione fornire loro tutti i servizi finchè sono sotto occupazione.”.

Non c’è che dire: Hamas a Gaza beneficia di una buona divisione dei compiti. 5) Nelle trattative intercorse a suo tempo con Israele per la creazione di uno Stato Palestinese, Arafat  e tutta la dirigenza dell’OLP sono sempre stati irremovibili su questo punto: i rifugiati palestinesi devono avere diritto al ritorno nei luoghi da cui sono fuggiti nel 1948. Questo creerebbe una situazione per cui “circa 5,9 milioni” di profughi ereditari palestinesi del 1948 rientrerebbero “alle proprie case d’origine”, e cioè in uno Stato come quello di Israele, in cui vivono 7,2 milioni di ebrei.

Lasciamo al lettore di immaginare le conseguenze di questo cambiamento demografico. Una notazione veloce sul piuttosto surreale dibattito se l’UNRWA sia o meno infiltrata da Hamas a Gaza: per un italiano, così abituato a sentir parlare di infiltrazioni mafiose o camorristiche nelle istituzioni, non dovrebbero esserci molte spiegazioni da dare: a Gaza c’è una dittatura armata e spietata, l’UNRWA ha nella Striscia 13.000 dipendenti, nella maggior parte palestinesi, e non ha una forza armata dell’ONU che ne protegga i lavori, i dirigenti e le strutture. Certo che l’UNRWA è infiltrata da Hamas, probabilmente quando nella Striscia governava Fatah, sarà stata infiltrata da Fatah. Con questa situazione strutturale la cosa è inevitabile.

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