Il 75º festival della canzone italiana è al countdown! E il panorama si arricchisce di figure e di presenze in un grande tema di festa e di abbondanza.
Sembra che Carlo Conti sia rilassato: un veterano del festival, perché ha aperto – dopo due edizioni belle, molto eleganti e poco seguite del 2013 2014 di Fazio – l’arco dei 10 anni in cui il festival ha visto una curva crescente di pubblico e di critica. Fu Carlo proprio lui con tre edizioni dal 2015 a ingranare la marcia poi il “padre della patria” grande conoscitore della musica, Claudio Baglioni e infine Amadeus che con la complicità di Fiorello ma soprattutto venendo dalla scuderia di Cecchetto ha fatto il botto.
La sua passione per la musica e un certo gusto per la discoteca ha costruito un dispositivo scintillante, pieno di ascolti, pieno di luci, soprattutto una manna per la Rai.
Adesso tocca all’epoca del post Amadeus e quindi Carlo che ha uno stile molto impiegatizio, artigiano, rappresenta il dipendente classico della grande convergenza pubblico privata italiana e del broadcast Rai.
Pensa di proseguire sull’onda del “tanto”, apparecchiando una tavola stra-imbandita di proposte. 30 cantanti, l’aggiunta delle nuove proposte, il ritorno del dopofestival, una marea di conduttori da tutti i generi, spolverando quella che viene dalla cucina Antonella Clerici, dalla comicità e dal sorriso, passando per la bellezza femminile e per campioni di varia natura.
Un festival con qualche crepa
È un festival già da ora straripante ricco e pieno pieno inoltre lo aiuterà moltissimo l’Auditel che allarga i suoi segnali e che prevede di fatto di considerare anche tutti coloro che seguiranno il festival non solo dell’emittente principale Raiuno, ma anche sui vari device e dispositivi elettronici, per cui le premesse sono tutte assolutamente positive. E invece che cosa può succedere ? Una qualche critica o meglio qualche crepa si è già vista: i rapper, certi artisti modulano evidentemente la loro qualità lontano da rigore e buon senso comune, ordinati e integrati a un sistema. Emis Killa è già fuori per un daspo e aspettiamo il caso bollente , Tony F e Fedez con condimento Ferragnez.
Sanremo, non solo canzoni
Anche la stessa serata dei duetti dove Fedez canterà con Masini bella stronza sembra servito su un piatto d’argento. E l’utilizzo come al solito di Sanremo, non solo per le canzoni ma per discutere un po’ di tutto il resto, per sospendere l’attività quotidiana Italiana, per allontanarsi dalla cronaca e parlare di canzoni: lasciarsi prendere da un vortice che – vedremo subito dalla prima sera – se avrà ottimi ascolti sarà di nuovo la grande festa nazionale ma dopo tanto tanto successo degli anni scorsi è evidente che un passo falso potrebbe essere dietro l’angolo.
Ci stupisce sempre come questa grande manifestazione che potrebbe essere oggetto di diverse attività di marketing, promozione del territorio, del Made in Italy debba essere valutata esclusivamente da quanti ascolti vengono contati: questo è qualcosa che va discussa. Perchè il festival a prescindere dai numeri di share è la nostra festa nazionale?
Servirebbe studiarlo meglio, bisogna considerare come questo dispositivo sia straordinariamente energetico e nuovo o comunque tale da rinnovarsi ogni anno e da riproporsi ogni anno in un discorso sullo stato di salute di società e costume per l’intero nostro bel paese. Perché ci piace? Perché ci dice così tanto di noi?