Il giudice Antonino Caponnetto, Nonno Nino, lo chiamavamo così, era dotato di un pensiero strategico, di una notevole capacità organizzativa unita a un piglio pragmatico. Indagava e istruiva i processi a 360 gradi senza cadere nell’errore di scegliere una tesi. La creazione operativa del pool e il maxi processo furono i suoi successi. Con lui le prime condanne definitive ai mafiosi. Fece fare alla antimafia istituzionale- giudiziaria il primo consistente passo in avanti. Per continuare la sua opera abbiamo fatto nascere la Fondazione Antonino Caponnetto che negli anni ha organizzato i vertici di cui nel 2024 cade il venticinquennale.
Oggi più che mai dobbiamo far fare all’antimafia un vero e proprio salto quantico nel futuro. Si devono rafforzare le capacità di analisi per affrontare le mafie moderne e quelle che verranno. Come Omcom (Osservatorio Mediterraneo sulla Criminalità Organizzata e Mafia) abbiamo studiato la guerra di mafia in Canada, la criminalità in Svezia e stiamo seguendo la situazione in corso a Marsiglia in tutte le sue evoluzioni. Occorre seguire le gang giovanili nelle città italiane prima che sfugga di mano la situazione. Occorre studiare i rapporti tra il terrorismo islamico, anche quello di stato e le organizzazioni narcomafiose. Occorre capire i meccanismi di riciclaggio del denaro sporco che avviene nelle nostre città e come si portano i soldi all’estero. È necessario affrontare di petto la questione delle cybermafie, del trattamento dei dati e dell’accrescimento tecnologico necessario per colpire i clan nazionali più prestigiosi che oramai sono una sorta di confederazione. Occorre seguire le narco mafie e le droghe che imporranno nel mercato.
La nuova lotta alla illegalità, la nuova antimafia passa dal salto quantico in avanti da fare che non è in alcun modo facile ma è necessario in quanto bisogna sempre stare un passo avanti al crimine non un passo indietro.Il prossimo 30 novembre alle ore 15 a Firenze si terrà il 34° vertice antimafia presso il convento di Santo Spirito, in una cornice splendida che tanto sarebbe piaciuta al giudice Antonino Caponnetto.
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