Ucraina travolta da missili, la NATO si mobilita

Tra raid aerei record e infrastrutture ridotte in macerie, l’inverno ucraino si inasprisce con nuovi fronti di tensione. La NATO si mobilita, mentre la pace sembra un obiettivo sempre più irraggiungibile

Nel gelido inverno che stringe l’Europa orientale, il conflitto in Ucraina si intensifica con una ferocia che lascia poco spazio alla tregua. Mentre Kiev celebra quello che definisce “Il più grande raid aereo mai compiuto” contro obiettivi russi, Mosca risponde con un attacco devastante alle infrastrutture energetiche ucraine. In una sola mattina, 120 tra missili e droni hanno colpito impietosamente le regioni occidentali dell’Ucraina, lasciando dietro di sé una scia di distruzione.

“Siamo in pieno inverno e l’obiettivo dei russi è sempre lo stesso: il nostro settore energetico”, ha dichiarato il presidente ucraino Vladimir Zelenskij, mentre si trovava in Polonia per colloqui con il primo ministro Donald Tusk. L’attacco ha provocato esplosioni a Kharkiv, Khmelnytsky e Ivano-Frankivsk, colpendo infrastrutture chiave e peggiorando una crisi già drammatica per milioni di cittadini.

Parallelamente, la NATO ha lanciato l’operazione “Sentinella del Baltico” per rafforzare la sorveglianza nei tratti di mare più esposti a possibili attacchi russi. “È tempo di passare a una mentalità da tempo di guerra”, ha ammonito il segretario generale della NATO Mark Rutte, sottolineando l’urgenza di investire in difesa per prevenire nuovi conflitti.

Durante il briefing con Tusk, Zelenskij ha ribadito l’intenzione di accelerare il processo di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Tusk ha garantito: “Supereremo lo stallo”, aggiungendo che la presidenza polacca dell’UE lavorerà senza precondizioni per accelerare il processo.

Tuttavia, l’orizzonte della pace appare sempre più sfocato. Il senatore americano Marco Rubio, prossimo Segretario di Stato dell’amministrazione Trump, ha avvertito: “Russia e Ucraina dovranno fare concessioni per porre fine alla guerra”. Una prospettiva che sembra distante, con il divieto di negoziati diretti con Putin ancora in vigore, come confermato dal ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha.

Il prezzo più alto del conflitto lo pagano sempre i civili. Nella regione di Kherson, un’infermiera di 56 anni è stata uccisa in un bombardamento russo. Intanto, Nell’interstizio dell’umanità, Ucraina e Russia hanno compiuto uno scambio di prigionieri, restituendo 25 persone ciascuna alle rispettive case. “Estendiamo la nostra gratitudine agli Emirati Arabi Uniti per la loro assistenza”, ha scritto Zelenskij sui social, ma la sofferenza dei prigionieri liberati, alcuni con amputazioni, perdita della vista o malattie gravi, racconta una storia di dolore che nessuna diplomazia riesce a cancellare.

Gli Stati Uniti, negli ultimi giorni dell’amministrazione Biden, hanno introdotto nuove sanzioni contro la Russia. Il Dipartimento del Tesoro ha colpito quasi 100 obiettivi, compresi attori cinesi accusati di aiutare Mosca a eludere le sanzioni. “Chi fa affari con la Russia espone sé stesso al rischio di sanzioni”, ha avvertito un funzionario del Tesoro.

La pressione internazionale si estende anche ai media russi. Secondo l’intelligence britannica, il Cremlino ha intensificato il controllo sui media indipendenti per limitare critiche al regime. “Le multe hanno lo scopo di intimidire chiunque osi sfidare le narrazioni ufficiali”, ha dichiarato il Ministero della Difesa britannico.

Nonostante la devastazione, ci sono segni di resilienza e speranza. L’Ucraina ha aumentato la produzione interna di armi, raggiungendo il 34% del totale necessario. Zelenskij ha anche proposto di utilizzare 250 miliardi di dollari di beni russi congelati per rafforzare la difesa ucraina.

Mentre la Polonia ribadisce il suo ruolo cruciale nella difesa europea e insiste sulla necessità di includere Kiev nei negoziati di pace, l’inverno ucraino continua a essere segnato da attacchi, privazioni e un’inarrestabile determinazione. La pace, per ora, resta un miraggio lontano, ma le azioni diplomatiche e la resistenza sul campo dimostrano che l’Ucraina non è pronta ad arrendersi.