Da tempo la Corea del Nord è considerata uno dei regimi più chiusi e imprevedibili del mondo. Tuttavia, l’inasprirsi del conflitto tra Russia e Ucraina ha portato Pyongyang sotto i riflettori internazionali per il suo sostegno attivo alla Federazione Russa. Le recenti dichiarazioni del presidente ucraino Vladimir Zelenskij, confermate da numerose fonti internazionali, gettano luce su una collaborazione tra Russia e Corea del Nord che va ben oltre la semplice fornitura di armi: Pyongyang starebbe inviando anche truppe per supportare le forze russe sul campo in Ucraina.
Nel suo video messaggio del 13 ottobre scorso, Zelenskij ha denunciato apertamente la presenza di soldati nordcoreani in Ucraina, inviati per supportare le forze armate russe. “La Corea del Nord non sta solo inviando armi, ma anche i suoi cittadini a combattere al fianco delle forze armate russe”, ha affermato Zelenskij in un discorso trasmesso da Euronews. Il presidente ucraino ha sottolineato l’importanza di un’azione coordinata con i partner occidentali per arginare questa alleanza che definisce “pericolosa e destabilizzante per l’intera regione”.
L’alleanza tra Kim Jong Un e Vladimir Putin non è una sorpresa. Dal febbraio 2022, momento in cui la Russia ha invaso l’Ucraina su vasta scala, la Corea del Nord si è posta come uno dei principali alleati di Mosca, offrendo supporto in termini di armamenti e risorse. Tuttavia, il passaggio dal semplice sostegno militare all’invio di truppe segnala un’evoluzione pericolosa di questa alleanza.
Kim Jong Un, che ha sempre cercato di rafforzare la sua posizione internazionale attraverso gesti simbolici di potere, vede nella guerra in Ucraina un’opportunità per consolidare il suo ruolo geopolitico. Per Putin, la Corea del Nord rappresenta un alleato strategico, in un momento in cui la Russia è isolata dalle sanzioni occidentali e ha bisogno di tutto il sostegno possibile. “Kim e Putin condividono un obiettivo comune: destabilizzare l’ordine internazionale attuale e affermare la propria influenza” ha commentato un analista geopolitico intervistato da Reuters.
Non è solo l’invio di soldati a preoccupare gli esperti di politica internazionale. La Corea del Nord è coinvolta anche in un sostegno logistico diretto. Secondo fonti sudcoreane, riportate da BBC News, ingegneri nordcoreani stanno fornendo assistenza tecnica cruciale per i lanci di missili balistici russi. Questi missili sono stati utilizzati in diverse occasioni per colpire infrastrutture chiave in Ucraina, mettendo in ginocchio il sistema energetico del Paese e danneggiando gravemente le sue capacità difensive. Questi nuovi sviluppi rappresentano non solo un’escalation nella guerra in Ucraina, Ma rischiano di ampliare ulteriormente il conflitto, attirando nuove potenze e intensificando la polarizzazione tra Oriente e Occidente.
“La Corea del Nord vede nella collaborazione con la Russia un’opportunità unica per testare le proprie tecnologie militari in un contesto reale di guerra, rafforzando così la sua capacità di deterrenza”, ha spiegato un esperto di difesa in un’intervista a The Guardian. Questo nuovo asse tra Pyongyang e Mosca preoccupa non solo Kiev, ma anche i suoi alleati occidentali, che vedono in questo un ulteriore ostacolo alla fine del conflitto.
Di fronte a questa escalation, Zelenskij ha insistito sull’importanza di rafforzare la cooperazione con i partner occidentali per contenere l’alleanza Russia-Corea del Nord. “Quando parliamo di espandere le capacità dell’Ucraina con armi a lungo raggio e di aumentare le forniture, non si tratta solo di un elenco di attrezzature militari. Stiamo parlando di una crescente pressione sull’aggressore, che dovrebbe essere più forte di quanto la Russia possa sopportare. E stiamo parlando di prevenire una grande guerra”, ha affermato il leader ucraino nel suo videomessaggio.
Zelenskij ha anche ribadito che l’Ucraina continuerà a implementare il suo ‘piano di vittoria’, che mira a porre fine al conflitto e garantire la pace nel Paese. La priorità del governo ucraino è quella di ottenere il massimo supporto militare dall’Occidente, inclusa l’adesione alla NATO, che secondo il presidente ucraino rappresenterebbe una garanzia di sicurezza contro future invasioni russe.
Se da una parte l’Occidente si mostra unito nel suo sostegno a Kiev, dall’altra, l’alleanza tra Putin e Kim Jong Un apre nuovi scenari di instabilità globale, che potrebbero far prolungare ulteriormente il conflitto. Il rischio che altre potenze asiatiche possano entrare nel conflitto è concreto, e l’escalation tra Russia, Corea del Nord e Occidente sembra avvicinarsi a un punto di non ritorno. Come riportato da The Financial Times, l’unica via d’uscita possibile resta quella diplomatica, ma finché Pyongyang continuerà a sostenere militarmente Mosca, le possibilità di una soluzione pacifica sembrano sempre più lontane.