Oggi negli Stati Uniti si celebra l’Inauguration Day, la cerimonia che segna l’inizio del secondo mandato di Donald Trump come 47º presidente degli Stati Uniti. Un evento intriso di tradizione, ma che quest’anno si distingue per scelte politiche e simboliche destinate ad alimentare polemiche globali, a partire dall’esclusione dei vertici dell’Unione Europea.
Giorgia Meloni, l’unica voce europea
Tra i leader internazionali invitati spicca Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio italiano, l’unica rappresentante dell’Europa presente alla cerimonia. L’assenza di tutti gli altri leader dell’Unione Europea, non invitati all’evento, ha suscitato critiche e speculazioni. La decisione sembra riflettere il clima di tensione tra l’amministrazione Trump e le istituzioni europee, percepite dal presidente come un ostacolo al suo progetto di “America First”.
Per Meloni, questa presenza esclusiva rappresenta una sfida diplomatica. Da un lato, potrebbe rafforzare il legame strategico con Washington, dall’altro, rischia di isolarla all’interno dell’UE, soprattutto considerando l’esclusione di leader chiave come Emmanuel Macron e Olaf Scholz, probabilmente intenzionale.
Il ruolo di Elon Musk, consigliere e stratega
Tra i protagonisti della giornata spicca Elon Musk, uno degli uomini più influenti al mondo, che ha assunto il ruolo di stretto consigliere e stratega di Trump. Musk, il cui legame con il presidente si è rafforzato negli ultimi anni, ha avuto un ruolo attivo nell’organizzazione della cerimonia. Secondo analisti e osservatori, potrebbe essere stato proprio lui a influenzare l’esclusione dei leader europei, considerate le sue recenti critiche alla leadership tedesca e britannica, accusate di adottare politiche “antitecnologiche” e di favorire regolamentazioni stringenti.
Musk, che ha definito l’insediamento di Trump come “l’inizio di una nuova era tecnologica ed economica”, ha dichiarato che il secondo mandato del presidente segnerà un cambiamento radicale per il futuro dell’innovazione globale. Tuttavia, la sua crescente influenza solleva interrogativi sulla commistione tra potere economico e politica mondiale, evidenziando il ruolo sempre più centrale dei colossi tecnologici.
Una cerimonia anomala per tempi straordinari
La giornata si aprirà con il tradizionale tè tra il presidente uscente, Joe Biden, e il neo-insediato Trump, accompagnati dalle rispettive consorti. Tuttavia, alcune modifiche hanno reso l’evento insolito: la parata, solitamente all’aperto, si svolgerà all’interno della Capital One Arena di Washington per evitare il rigido clima invernale. Anche il giuramento, solitamente celebrato sui gradini occidentali del Campidoglio, è stato spostato all’interno di Capitol Hill, in una cerimonia più intima che richiama il precedente del 1985 con Ronald Reagan.
La controversa “TrumpCoin”, simbolo o conflitto d’interessi?
A catturare l’attenzione globale è stato il lancio della criptovaluta “$TRUMP”, annunciata 48 ore prima dell’insediamento. In poche ore, la moneta ha raggiunto una valutazione miliardaria, trasformandosi in un fenomeno economico. Tuttavia, il tempismo dell’operazione solleva dubbi etici, molti vedono nella “$TRUMP” un simbolo dell’approccio imprenditoriale di Trump, che sembra utilizzare un evento istituzionale per perseguire utilità personali.
Anche in questo caso, il coinvolgimento di Elon Musk appare significativo. Secondo fonti vicine alla Casa Bianca, Musk avrebbe contribuito allo sviluppo della criptovaluta, presentandola come un’opportunità per rilanciare l’economia americana e la leadership tecnologica globale, ma che sembra essere in realtà principalmente orientata a soddisfare interessi privati.
Un’America divisa, un mondo in attesa
L’assenza dei leader dell’Unione Europea, probabilmente orchestrata anche sotto l’influenza di Musk, amplifica il messaggio di un’America determinata a riaffermare il proprio primato senza compromessi. La presenza di Giorgia Meloni, unica voce europea, sottolinea la crescente distanza tra Washington e Bruxelles.
Con Trump e Musk a capo di una visione comune di innovazione e potere, il secondo mandato promette di ridisegnare il panorama politico ed economico globale, a costo di creare ulteriori fratture e tensioni. Il mondo osserva con una miscela di apprensione e curiosità il primo atto di una presidenza che continua a sorprendere.