Negli ultimi tempi, le teorie complottistiche sulle “morti improvvise” stanno guadagnando terreno, alimentate da post e discussioni che suggeriscono un legame tra i vaccini Covid e il decesso di giovani e persone in salute. Alcuni canali e gruppi “no-vax” insinuano che ci troviamo di fronte a una sorta di “strage silenziosa” causata dalle vaccinazioni, ignorando però ogni dato concreto e interpretando la realtà secondo convinzioni già formate. Ma la domanda è: c’è davvero una correlazione tra i vaccini e queste morti? E se no, perché questo tema continua ad attirare l’attenzione?
Morti improvvise: collegare vaccini e decessi per alimentare paura
I tassi di miocardite che causano arresto cardiaco extraospedaliero o, in effetti, i tassi complessivi di arresto cardiaco extraospedaliero nei giovani, sembrano aumentati in relazione con l’introduzione della vaccinazione diffusa contro il Covid-19. Se leggiamo di un malore improvviso sui media, dove una donna o uomo di 30 anni muore senza apparente motivo, il dubbio si insinua. Tra le pratiche più diffuse dai gruppi no-vax c’è l’abitudine di affiancare la notizia della morte di una persona a un post – magari di anni fa – in cui quella persona dichiarava di essersi vaccinata o invitava a farlo. Queste associazioni non solo sfruttano momenti di lutto e tragedia personale, ma distorcono volutamente la realtà, alimentando un sentimento di paura e diffidenza verso i vaccini. È una pratica che trasforma le coincidenze in “prove” di un complotto inesistente.
I numeri parlano chiaro: morti improvvise, vaccino e realtà
Ma i dati cosa dicono? Le statistiche delle morti improvvise – causate da problemi cardiaci, aneurismi o altre condizioni mediche silenti – non mostrano un aumento anomalo in concomitanza con la campagna vaccinale. Le morti improvvise sono sempre esistite, spesso causate da patologie non diagnosticate, e continuano a verificarsi oggi come in passato. Studi su vasta scala non hanno evidenziato alcun incremento significativo di questi casi legato ai vaccini Covid.
Al contrario, i dati sul Covid-19 stesso continuano a mostrarci una realtà inquietante: tra l’11 e il 17 gennaio, in Italia, si sono registrati 9.675 nuovi casi e 258 morti. Il Covid resta una minaccia che circola e miete ancora vittime, e la vaccinazione continua a rappresentare una protezione significativa, soprattutto per le persone più vulnerabili.
La “distorsione dei dati” e il fascino del complotto
Chi promuove queste teorie complottistiche spesso si affida a dati distorti o fuori contesto, trasformando le coincidenze in cause. La morte improvvisa di una persona giovane diventa, per alcuni, una conferma automatica della pericolosità dei vaccini, ignorando che in molti casi la causa del decesso è del tutto slegata dalla vaccinazione e può essere spiegata da patologie preesistenti o da cause naturali. Questa retorica si basa su paure preesistenti e su una narrativa che vuole convincere che “ci stanno nascondendo la verità”.
Film e raduni: la disinformazione corre su nuovi canali
Non sorprende che il mondo complottista trovi sempre nuove forme per diffondere il suo messaggio. Proprio ieri, a Trapani, si è tenuta la proiezione di un cosiddetto “film-inchiesta” che vuole raccontare la “strage” causata dai vaccini. Un evento che non cerca verità o dati scientifici, ma solo di alimentare il dubbio e la paura. Nel frattempo, il Covid, con la sua vera minaccia, sembra finire sullo sfondo, trascurato dai media complottisti che preferiscono ignorare la realtà dei numeri.
Il vero pericolo? La disinformazione e l’effetto sulla salute pubblica
Alla luce di queste riflessioni, la vera domanda dovrebbe essere: quanto è dannosa la disinformazione per la salute pubblica? Alimentare dubbi non basati su dati reali porta le persone a diffidare dei vaccini e a esporsi maggiormente al rischio di complicazioni gravi del Covid. La scelta di informarsi attraverso fonti autorevoli e dati scientifici resta l’arma migliore per proteggere se stessi e gli altri.
Il bisogno di fare chiarezza
Le morti improvvise sono purtroppo una triste realtà che non ha nulla a che vedere con i vaccini anti-Covid. È fondamentale non farsi trascinare da teorie che, anziché spiegare i fatti, distorcono la realtà per sostenere narrative basate su paura e sfiducia. Facciamo appello a un’informazione consapevole e a uno sguardo critico: la salute collettiva dipende anche dalla nostra capacità di distinguere tra realtà e speculazione. L’allarme sulle morti improvvise giovanili diffuso sui social è frutto di percezioni distorte e non di evidenze scientifiche. La salute pubblica richiede una comunicazione attenta e basata su dati reali, e le campagne di disinformazione purtroppo distolgono l’attenzione dai veri rischi, come il Covid stesso, che continua a rappresentare una minaccia per le persone non vaccinate e vulnerabili.