Tre amici di vecchia data si ritrovano con le relative signore per trascorrere i fine settimana. Insieme con loro un giovane pugile che è da poco entrato nel gruppo. Gli uomini, tutti di mezza età, condividono opinioni e dubbi. Il tempo che passa comincia a farsi sentire per il gruppo perennemente alla ricerca di quella voglia di vivere sacrificata alla stabilità economica. Insieme si accorgeranno di non avere più vent’anni ma di essere ancora li . La fine non sempre è quella che si aspetta ma provare a migliorare è dovere di chiunque.
Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre è un film del 1974 diretto da Claude Sautet . Ritratto generazionale di ottima fattura riesce a parlare di uomini e donna sempre in bilico tra lo smarrimento e la certezza. Il regista francese utilizza un tono lieve per raccontare anche i drammi che si susseguono nella vicenda. In scena vanno caratteri profondamente diversi impegnati a nascondere le emozioni a favore di una maschera indossata a fatica.
Una riflessione sull’amicizia e su quanto spesso non sia un valore assoluto ma una compagnia obbligata dal tempo. Dialoghi molto curati aiutano a delineare i personaggi creando una forte empatia nello spettatore. I pezzi di vita che di volta in volta si affrontano, sembrano quelli di ogni persona . Un cinema classico e coraggioso quello di Sautet che qui si avvale di un cast unico. Michel Piccoli, Yves Montand e Serge Reggiani sono i protagonisti perfetti nel tratteggiare tre differenti anime in lotta.
Il film ha molti punti di forza, dalla sceneggiatura all’approccio delicato nel parlare di sentimenti. Sautet usa il classico per mostrare un gruppo di uomini che non riesce a ritrovarsi mentre le forze vengono meno. La scelta di mettere in discussione persino l’amicizia è realmente sorprendente. L’opera non distrugge il sentimento ma lo reiventa dimostrando che i rapporti possono mutare e non per forza in peggio. La voglia di rischiare totalmente è in dote a un giovane Gerard Depardieu, nel ruolo del pugile, capace ancora di far fronte alla paura come la sua età richiede. Un film che ricorda la vita e fa riflettere sul tempo