12 giovani, di età compresa tra i 19 ei 24 anni, sono stati indagati e perquisiti con l’accusa di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di razzismo. Tra loro, anche una minorenne. Gli indagati, residenti tra la Lombardia e alcune regioni del sud Italia, avrebbero utilizzato canali Telegram. Un sistema di messaggistica istantanea e broadcasting per diffondere ideologie suprematiste, inneggiando al fascismo e al nazismo.
L’operazione “Genus album”: giovani e razzismo
L’inchiesta, denominata “Genus album”, è stata condotta dalla Procura di Milano. Si è affiancata anche la Procura per i minorenni, con la collaborazione del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale lombarda e della Digos di Milano. L’indagine è partita dall’individuazione di canali Telegram dai nomi espliciti: “Tricolore del sangue italico”, “Ordine attivo terzista”, “Spirito fascista”, “Rinascita popolare italiana” e “Sangue e suolo”. Neanche a prendersi il disturbo di camuffare i naming.
In questi gruppi si diffondevano messaggi che esaltavano la superiorità della razza bianca e promuovevano l’odio razziale, con particolare riferimento agli ebrei. Inoltre, si incitava a compiere atti di violenza per motivi etnici e di razzismo. Nonostante la gravità dei contenuti, non risultano episodi concreti di violenza attribuiti ai membri dei gruppi.
I 12 giovani: indagini e perquisizioni legate al razzismo
Le autorità hanno svolto intercettazioni telefoniche e analizzato le comunicazioni sui canali Telegram, portando a perquisizioni in Lombardia, Puglia, e nelle province di Catanzaro e Salerno. Tra gli indagati, un giovane di Pistoia, un 22enne di Milano, due ventenni della provincia di Como e un 21enne di Brivio, in provincia di Lecco. I 12 indagati sono per lo più studenti universitari o delle scuole superiori, ad eccezione di uno, che lavora in una fabbrica in Svizzera.
Durante le perquisizioni sono state sequestrate armi ad aria compressa e softair. Un fucile e una pistola automatica, oltre a tre fucili da caccia. Ritrovamenti anche di bandiere con simboli nazisti, volantini di propaganda e copie del “Mein Kampf”.
Influenza dell’ambiente digitale
Piattaforme come Telegram e altri social media consentono una diffusione capillare di propaganda, spesso confezionata in modo accattivante o provocatorio. Questi spazi offrono anonimato, facilitando il reclutamento e il radicamento di idee estremiste senza un confronto diretto con il mondo reale