Sulaiman A., l’accoltellatore di Mannheim (video)

Un venticinquenne, nato a Herat in Afghanistan e residente in Assia, è stato identificato come l’aggressore dell’accoltellamento avvenuto a Mannheim, nel sud della Germania lo scorso 31 maggio. L’attacco  durante un comizio di Michael Stürzenberger, politico e attivista anti-Islam, ha provocato il ferimento di sei persone, tra cui un agente di polizia che non è ancora stato dichiarato fuori pericolo dai medici. Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, l’aggressore, Sulaiman A., era sconosciuto alle autorità come estremista ma gli investigatori ritengono che il giovane abbia agito probabilmente per motivi islamisti.  L’attacco è avvenuto pochi minuti dopo l’inizio di un raduno del movimento civico ‘Pax Europa’, noto in Germania per le sue posizioni anti-islamiche. Tra i feriti c’è anche Michael Stürzenberger, ex portavoce della CSU di Monaco e noto attivista contro la costruzione di nuove moschee. L’aggressore, che è stato a sua volta ferito e fermato, secondo gli inquirenti non era sotto sorveglianza come islamista radicale.

La brutalità di un evento che avrebbe potuto trasformarsi in un massacro nella cittadina di Baden-Württemberg, un centro di 300 mila abitanti nel sud della Germania, è stata ripresa in un video diffuso prima sui social media e poi su tutti i media. Nel filmato si vede chiaramente il giovane, la cui fisionomia è ben riconoscibile, correre colpendo furiosamente mentre le persone intorno gli urlano « via il coltello!» Viene fermato una prima volta, ma riesce a scappare; accanendosi su un poliziotto e pugnalandolo alla schiena, viene poi neutralizzato da un altro agente con un colpo di pistola, impedendo così che faccia altre vittime oltre ai sei feriti compreso l’agente di polizia. Nel 2022, l’Ufficio federale di statistica tedesco ha stimato che in Germania vivono 425.000 persone di origine afghana, il terzo gruppo più numeroso al di fuori dell’UE e il più grande gruppo proveniente dall’Asia, esclusi il Medio Oriente e il Caucaso. In particolare, nella sola Amburgo risiedono oltre 51.000 afghani, che rappresentano oltre il 7% della popolazione della città (al 2023). Offenbach am Main e Amburgo avevano la più alta percentuale di migranti afghani di tutti i distretti tedeschi nel 2011.

La scena salafita rappresenta il movimento islamista che ha registrato la crescita più rapida negli ultimi anni. Il numero di aderenti è passato dalle circa 3.800 persone stimate nel 2011 a 12.150 nel 2020. Tuttavia, questi dati devono essere interpretati con cautela. Gli esperti avvertono che le stime iniziali potrebbero essere state notevolmente sottovalutate a causa della scarsa disponibilità di informazioni da parte delle autorità all’epoca. Negli ultimi anni, si è osservato un lieve calo. Secondo l’Ufficio per la Tutela della Costituzione, nel 2022 la scena salafita contava 11.000 membri (Ministero Federale dell’Interno e della Patria 2023).Oltre alla scena salafita, in Germania operano diversi altri gruppi islamici. Nel 2022, i seguenti tre gruppi erano i più numerosi: ⁠Il movimento Millî Görüş e le associazioni collegate contavano circa 10.000 aderenti, i Fratelli Musulmani (MB)/Comunità Musulmana Tedesca e.V. (DMG) contavano 1.450 membri ( numero per difetto) e ⁠Hizb ut-Tahrir (HuT) contava 750 membri, con un leggero aumento negli ultimi anni (Ministero Federale dell’Interno e della Patria 2023).

Nel febbraio 2023, nell’ambito della criminalità a sfondo politico (PMK) – terrorismo islamico, si sono verificate 505 cosiddette “minacce”, secondo quanto riportato dall’Ufficio Federale della Polizia Criminale (BKA) all’Integration Media Service (Integration Media Service 2023). Queste minacce coprono l’intero spettro islamista. Le persone considerate dalle autorità di sicurezza come potenziali autori di crimini politici significativi sono classificate come minacce. Nel febbraio 2023, 92 di questi individui erano in custodia e 123 persone classificate come pericolose erano ricercate con mandato d’arresto ma non si trovavano in Germania (Mediendienst Integration 2023).L’Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione ha informazioni su oltre 1.150 membri della scena che, dal 2011, si sono recati in Siria e Iraq per sostenere il cosiddetto “Stato islamico” o altri gruppi terroristici. Circa il 40% di coloro che sono partiti è tornato in Germania e rappresentano un pericolo per lo Stato mentre circa un quarto dei partiti sono stati confermati come morti in Siria o in Iraq (Ministero Federale dell’Interno e della Patria 2023).

 

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