L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha programmato una ‘Digital Season’ per interrompere il forzato digiuno dalla Grande Musica degli appassionati. In quest’ultimo scorcio del funesto 2020 ha trasmesso in live-streaming tre interessantissimi concerti che hanno ravvivato le nostre serate casalinghe. Sul podio della Sala Santa Cecilia i direttori Riccardo Minasi, John Eliot Gardiner e Trevor Pinnock.
Una Digital Season con live-streaming
Le diposizioni emanate dalla autorità hanno vietato l’effettuazione di qualsiasi spettacolo, concerto o recita, nei luoghi chiusi. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, come molte altro istituzioni musicali italiane ha affidato al live-streaming la modalità per raggiungere il suo numerosissimo pubblico. Ha programmato, così, una vera e propria ‘Digital Season’ che ha accolto molti dei concerti programmati per il pubblico in presenza. Tra questi, nelle ultime settimane, ci sono stati tre concerti affidati alla piattaforma idagio.com che ci hanno regalato la possibilità di ascoltare diversi grandi interpreti e composizioni tratte al repertorio della Grande Musica.
L’affascinante voce del soprano Golda Schultz
Il primo di questi tre concerti, trasmesso il 27 novembre, presentava un programma interamente dedicato a Mozart. Con l’Orchestra ed il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia diretti da Riccardo Minasi, abbiamo avuto modo di apprezzare la vocalità del soprano Golda Schultz. È un soprano del genere lirico-leggero, come dimostra il suo ampio repertorio che spazia dal personaggio di Liù a quello di Nannetta, Pamina e Micaela. Al contempo, però, almeno all’ascolto televisivo, possiede una voce di un certo ‘corpo’ che la rende attraente ed intensa. Tali caratteristiche sono emerse nell’aria della Contessa delle Nozze di Figaro ‘Susanna non vien’ e in quelle di Donna Anna dal Don Giovanni, Crudele? Ah no, mio bene, non mi dir.
Per il resto della parte vocale due altri brani di grande presa come Ave Verum e Laudate Dominum da Vesperae solennes de confessore. Molto espressiva la direzione di Riccardo Minasi sia per i brani vocali sia per quelli specificatamente sinfonici. Tra questi l’Ouverture di Don Giovanni e, soprattutto la Sinfonia n. 41 in do maggiore “Jupiter” che ha chiuso il programma della serata.
John Eliott Gardiner. Il ritorno di un grande direttore.
L’11 dicembre c’è stato il ritorno a Santa Cecilia di John Eliott Gardiner. Tra i più celebrati direttori di oggi, Gardiner ha dato un’ulteriore prova della sua classe. Il programma era a lui molto congegnale; apertura con il ritmo ed il crescendo della Sinfonia da La Gazza Ladra di Rossini ed una chiusura in pieno stile romantico con Mendelshonn. Nello specifico la Sinfonia n.4 “Italiana” caratterizzata da quei ritmi popolari italiani che sono un vero e proprio omaggio alla nostra tradizione che il direttore inglese ha saputo riprodurre con eleganza.
Ma il clou della serata era nella parte mediana del programma. Si tratta del Concerto per pianoforte n. 17 in sol maggiore, K. 453 di Mozart. Assieme al pianista Piotr Anderszewski hanno offerto una splendida esecuzione di questo capolavoro. Il loro merito principale è stato quello di mettere in risalto il sinfonismo che pervade questa opera. Pianoforte ed orchestra, infatti, sono protagonisti di un dialogo serrato tra loro, dove agiscono alla pari senza che nessuno si elevi rispetto all’altro. La perfetta intesa tra i due interpreti ha dominato la serata.
Bach Pinnock e l’Oratorio di Natale
Il 18 dicembre, il terzo appuntamento, dedicato al Natale. La scelta è caduta su una composizione che è emblematica per esaltare quell’atmosfera di serena festività, l’Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach. Sono state eseguite le prime tre delle sei cantate che compongono quest’oratorio. A dirigere il concerto uno degli specialisti più importanti del ‘barocco’, il direttore Trevor Pinnock. Alla guida del Coro e dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia ha saputo regalarci una esecuzione particolarmente intensa di questo grande capolavoro bachiano. Ha messo in risalto una conduzione appassionata ed elegante evidenziando i momenti mistici come quelli più grandiosi e coinvolgenti.
Una esecuzione nell’insieme molto equilibrata, ben riuscita anche grazie alla professionalità di tutti i complessi ceciliani. Dal Coro sempre ben amalgamato nell’insieme all’Orchestra impreziosita dalle splendide ‘prime parti’ e dalla professionalità di tutti gli altri strumentisti. Buona la compagnia di canto formata da ‘specialisti di questo genere di musica: il soprano Katharina Konradi, il mezzosoprano Catriona Morison, il tenore Stuart Jackson e Luca Pisaroni basso.
Riflessioni sul live-streaming
L’Accademia di Santa Cecilia merita un indiscusso plauso per queste proposte in live-streaming. Ci hanno consentito di rivivere, almeno in parte, quell’atmosfera ‘magica’ con la quale la Musica ci rapisce ad ogni concerto. Una parte di quelle sensazioni che ci dà l’ascolto della Musica ci sono senza dubbio restituite. Ma l’assenza del pubblico si nota, non solo visivamente, ma anche emotivamente, perché gli spettatori sono parte dell’evento musicale e concertistico. Per chi, come noi, frequenta da più di mezzo secolo i concerti, si accorge che nel meccanismo qualcosa manca. Qualcosa di importante che toglie quella palpabile tensione che si avverte fin dal momento in cui si spengono le luci e il direttore alza la bacchetta per dare l’attacco. Per chi è sul divano di casa manca la dovuta concentrazione; per gli esecutori manca la presenza del soggetto al quale si rivolgono. Condizioni, queste, inusuali, che condannano l’insieme alla freddezza. Ci auguriamo che tutto ciò finisca al più presto per un rapido ritorno alla normalità e sopire ogni tentativo, oggi velatamente in atto, di sostituire la tradizione con questo nuovo mezzo di diffusione e comunicazione.
