Una lunga biciclettata per sensibilizzare su una delle malattie croniche più insidiose con le quali convivere, il disturbo motorio degenerativo e progressivo altrimenti noto come morbo di Parkinson. Pur non trattandosi di una malattia terminale, questa patologia neurologica degenerativa cronica provoca una serie di sintomi e complicanze che mettono a durissima prova la vita del paziente e della sua famiglia, obbligando ad un radicale cambiamento delle proprie abitudini quotidiane. Ecco allora che l’associazione Parkinson&Sport presieduta dal dottor Stefano Ghidotti, che da tempo promuove la terapia dell’attività motoria allo scopo di riuscire, praticando sport, non solo a convivere con essa ma anche a favorire il rallentamento nella progressione della malattia, ha organizzato la seconda edizione della “Bike riding for Parkinson Italy”.
Bike riding for Parkinson Italy: da Torino a Venezia, passando da Lombardia ed Emilia
Il dottor Ghidotti ha collaborato a tal proposito con il dottor Alberto Duilio Schivardi, laureato in Scienze Motorie, per la preparazione atletica, con il dottor F. Berrino, Medico ed epidemiologo, e con la Fondazione Istituto Neurologico Casimiro Mondino di Pavia, per i test clinici. E ha spiegato: “Ci piace definirci Parkinsonauti perché, come gli astronauti, esploriamo il mondo senza arrenderci alle difficoltà e affrontiamo la malattia ogni giorno continuando a vivere una vita attiva e ricca di significato”. Sottolineando che il Parkinson “è una malattia difficile da accettare, soprattutto quando insorge in giovane età, portando con sé disagi e isolamento. Lo scopo della Bike riding è testimoniare che con il Parkinson si può convivere senza rinunciare alle proprie passioni, e che lo sport è una potente medicina che migliora il decorso della malattia e il benessere psicofisico, e insegna a condividere la vita con gli altri”.
Percorso in 8 tappe, incontri con autorità e associazioni locali
Tornando all’iniziativa (organizzata con il sostegno di Chiesi Italia, filiale italiana del Gruppo Chiesi, azienda farmaceutica con sede a Parma), si tratta di un lungo viaggio sulla due ruote in partenza il 20 giugno da Torino, suddiviso in otto tappe e con arrivo previsto il 27 giugno a Venezia, pedalando sulla Ciclovia VenTo. Per combattere grazie allo sport il Parkinson e ritrovare, attraverso l’attività motoria e lo stare insieme, il piacere di vivere nonostante questa patologia. Su Facebook si definiscono “un gruppo di amici” che nel mese di settembre 2020 hanno fatto “un viaggio in bicicletta attraverso l’Italia e le sue magnifiche città per incontrare le associazioni che si occupano del Parkinson presenti sul percorso”. L’idea dell’associazione è quella di “coprire gradualmente tutta la Nazione, da nord a sud, da est a ovest, con tre viaggi in tre anni” per “portare un chiaro e fermo messaggio di speranza, combattere il Parkinson attraverso lo sport”. E così dopo il successo della prima edizione partita da Pavia e giunta a Roma percorrendo la via Francigena (9 giorni e 17 tappe per 790 km e un totale di 12000 metri di dislivello), quest’anno verranno percorsi “ben 679 km di strada ciclopedonale lungo l’asse del Po”. Saranno 22 i parkinsonauti che, nel corso del loro viaggio, transiteranno anche nei comuni di Casale Monferrato, Pavia, Milano, Crema, Casalmaggiore, Modena, Ferrara e Chioggia.
A Crema incontro con l’associazione La Tartaruga e cena salutista al Balurdù
In ogni comune non mancheranno incontri con le istituzioni locali, con le autorità sportive e con il mondo dell’associazionismo. A Crema, ad esempio, l’Associazione “La Tartaruga” di Annalaura Maurin, che opera nel volontariato sin dal 2008 sostenendo le persone affette da Parkinson e da disturbi del movimento e i loro familiari, sarà presente all’appuntamento in programma martedì 22 giugno alle 18 in piazza del Duomo. Ma non solo perchè, accanto allo sport, anche una corretta strategia alimentare gioca la sua parte nel fornire un prezioso sostegno alle persone colpite da malattie degenerative. Ecco allora che, a riprova dell’importanza di perseguire buone pratiche alimentari, nella serata del 22 giugno i ciclisti parkinsonauti potranno ristorarsi presso la Trattoria Al Balurdù di Crema, gustando un particolare menù salutista della tradizione locale, preparato appositamente per loro, grazie alla maestria e professionalità della Chef Sara Abbassidi e godendo dell’ospitalità di Claudio Brambilla.
Si partirà con un antipasto caratterizzato da un assaggio di salva cremasco con le tighe e da uno strudel di verdure. Proseguendo con un assaggio di tortello cremasco integrale e a seguire pasta integrale con fagioli come primo piatto. Poi il coniglio in marinata con verdure alla piastra come secondo piatto. Concludendo con la sbrisolona, delizioso dolce locale. Il tutto accompagnato da un calice di vino prodotto da agricoltura rigorosamente Biologica.