Nei giorni scorsi, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato con orgoglio una riduzione del 25% delle vittime di incidenti stradali nei primi 15 giorni dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, dal 14 al 28 dicembre. Secondo Salvini, questo calo rappresenterebbe un successo immediato della riforma. Tuttavia, i dati diffusi successivamente dalla Polizia Stradale e dall’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) mettono in discussione la veridicità di tali affermazioni.
I dati ufficiali e la contestazione dell’Asaps
I dati ufficiali del Viminale e del Mit, supportati da Polizia Stradale e Carabinieri, parlano di un calo del 2,8% degli incidenti complessivi, una riduzione del 20,3% degli incidenti mortali e del 25,4% delle vittime rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, l’Asaps ha contestato queste cifre, sottolineando che i numeri citati dal ministro si riferiscono esclusivamente agli incidenti rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri, che rappresentano solo il 34% del totale nazionale. La maggior parte degli incidenti, infatti, è rilevata dalle Polizie Municipali, i cui dati non sono stati inclusi nel conteggio ufficiale.
I numeri reali: stabilità e non calo
L’Asaps ha fornito numeri diversi, ricavati da fonti pubbliche, secondo cui nei 15 giorni successivi all’introduzione del nuovo Codice della strada si sono registrati almeno 111 morti, contro i 50 dichiarati da Salvini. Questo dato è in linea con le 110 vittime registrate nello stesso periodo del 2023, mostrando una stabilità e non un calo significativo.
Dati estesi fino a gennaio: nessuna riduzione evidente
Estendendo l’analisi fino al 1° gennaio 2025, l’Asaps ha contato 134 vittime in 125 incidenti mortali, a fronte delle 131 vittime in 115 incidenti dello stesso periodo del 2023. Anche questi dati confermano che non c’è stata alcuna riduzione rilevante della mortalità stradale.
Critiche sulla metodologia e proposte dell’Asaps
L’associazione ha criticato l’approccio del governo, sottolineando che valutazioni così importanti non possono basarsi su un periodo così limitato e su dati incompleti. Ha inoltre sollecitato un miglioramento nella raccolta e nell’analisi dei dati, includendo quelli rilevati dalle Polizie Municipali, spesso attive nelle aree urbane dove avvengono la maggior parte degli incidenti.
Investimenti e sicurezza stradale: una priorità trascurata
Infine, l’Asaps ha ribadito l’importanza di investire in controlli più rigorosi, infrastrutture e tecnologie innovative di salvaguardia e in campagne educative per garantire una maggiore sicurezza stradale.
Monitoraggi più accurati
La dichiarazione di Salvini sulla riduzione del 25% delle vittime appare prematura e basata su dati parziali, sollevando dubbi sulla reale efficacia immediata delle nuove norme. L’episodio mette in evidenza la necessità di un monitoraggio più accurato e trasparente per affrontare seriamente il problema della sicurezza stradale in Italia.