Si’ al matrimonio per le bambine di nove anni di età in Iraq?

Si’ al matrimonio per le bambine di 9 anni di età in Iraq?  Il progetto di legge è stato discusso dalle forze politiche irachene che, spinte da gruppi religiosi sciiti appoggiati dall’Iran, avrebbero trovato un accordo. La legge locale pareva avesse tutelato le bambine da questi orrori, poiché già anni fa si era proposta tale norma senza successo. Oggi tuttavia è realtà e il Paese rischia di tornare a 65 anni indietro legalizzando di fatto lo stupro di una minore.

Secondo il Human Rights Watch questo disegno di legge sarebbe una  battuta di arresto per i diritti delle adolescenti, per le quali sarebbero resi legali non solo il matrimonio in tenerissima età’ ma, secondo un emendamento, la privazione del diritto al divorzio, alla custodia dei figli e dell’eredità. Poi, sempre secondo un emendamento, il contratto di matrimonio potrebbe stabilire se applicare le disposizioni della legge sullo status personale o quello delle scuole islamiche di giurisprudenza.  Tra fedi religiose diverse, prevarrebbe comunque quella del marito. La giurisprudenza islamica in realtà consente già il matrimonio a partire dai 9 anni per le bambine e 15 per i ragazzi, la legge sullo status personale fissa invece l’età legale del matrimonio a 18 anni o 15 in casi specifici.

La novità normativa proposta si innesta, quindi, su una situazione già allarmante: il 28 per cento delle spose in Iraq ha meno di 18 e quasi un quarto di questa percentuale meno di 14 anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità’ ha ricordato negli anni che nei paesi in via di sviluppo sono più di 20 milioni i casi di gravidanza tra i 15 e i 19 anni e più di due milioni quelle  sotto i quindici, con conseguenze di mortalità della mamma e del bambino nonché di trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili. Inserire una norma del genere e abbassare a 9 anni l’età per l’espressione del consenso significa violare palesemente l’art. 16 della Dichiarazione  universale dei diritti dell’uomo del 1948 nonché tutte  le seguenti convenzioni a tutela dei diritti umani e dei bambini in particolare. Oggi, soprattutto in Italia, importante e’ il lavoro di sensibilizzazione e prevenzione nei confronti dei matrimoni precoci e forzati, dalla campagna promossa da Giorgia Butera di Mete Onlus o da  Actionaid con il volto dell’attrice Claudia Gerini.

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