Al tramonto del west uno sceriffo con troppi anni sulle spalle deve recuperare dell’oro. L’uomo si mette in marcia per il paesino sperduto con due vecchi amici intenzionati a rubare il carico una volta recuperato. Sulla strada una ragazza che fugge dal padre chiede di unirsi al gruppo. Il viaggio sarà nel passato e nel presente di anime affini e differenti allo stesso tempo. La fine di un’epoca però avrà ancora il suo canto del cigno.
Sfida nell’alta sierra è un film western del 1961. Diretto magistralmente da Sam Pekinpah, qui alla sua seconda regia, è un lavoro emozionante e riflessivo. Storie di un west che il 900 stava cancellando si alternano alle debolezze di uomini dal destino segnato . Non esistono i buoni o i cattivi in assoluto nel cinema di Pekinpah e Sfida ne è ulteriore esempio.
I temi cari al regista sono amicizia, onore e solitudine. La vicenda è semplice in se ma trae la sua ispirazione dalle emozioni che i protagonisti riescono a comunicare. Vite vissute e pentimenti si alternano sullo schermo. Emozioni d’individui confusi sul domani perché l’avvenire non può riservare che il ricordo. Realizzato con pochissime spese Sfida nell’alta sierra, è un western atipico che somiglia a una rapsodia personale. Un genere reinventato da Pekinpah dove i duelli sono perlopiù psicologici e anche la resa dei conti porta in dote un esito non ipotizzabile .
Il film non è solo il ritratto di un’epoca ma di uno stile di vita. La sceneggiatura descrive i rapporti umani che si scontrano per incontrarsi e le fughe da una responsabilità sempre vicina. Una storia di tempi e luoghi passati che si ripetono ancora oggi, dove alcune anime incomplete hanno la dignità come unica risorsa. Un western metafisico che fa della compassione il suo punto di forza e del difetto il suo valore aggiunto. La regia accompagna senza alcuno slancio fino a un capolinea che non delude per coerenza . Il passato è giusto che lasci il passo ma dimenticare gli insegnamenti sarebbe l’errore più grande.