Successo per Peppe Servillo e Fabio Maestri con Histoire du soldat

Molto applaudita l’esecuzione del capolavoro di Stravinskij presentato in una messa in scena semplice ma efficace

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OperaInCanto 2019 Peppe Servillo, Fabio Maestri e Paolo Saracini al termine della recita dell'11 ottobre ad Amelia

Il capolavoro stravinskijano ha aperto l’edizione 2019 di OperaInCanto. Di rilievo la parte scenica di Graziano Sirci e Paola Saraceno. Molto apprezzata la direzione di Fabio Maestri e la parte recitata di Peppe Servillo autore di adattamento e traduzione. Buon successo al termine con un bis speciale: ‘O surdato ‘nnammurato.

 

La proposta di OperaInCanto

Histoire du Soldat di Igor Stravinskij ha inaugurato lo scorso 11 ottobre, nel Teatro Sociale di Amelia, l’edizione 2019 del festival OperaInCanto. Proporre quest’opera, vero capolavoro assoluto del ‘900 musicale, è sempre una scelta vincente non solo per il grande valore musicale racchiuso in questa partitura ma, anche, per il soggetto trattato.

L’histoire du soldat di Stravinskij per OperaInCanto 2019

Histoire du soldat opera del suo tempo

Scritta nel periodo 1917-1918 quando Stravinskij era fuggito in Svizzera a seguito della Rivoluzione che aveva sconvolto la Russia, suo paese d’origine, Histoire du soldat può essere considerata specchio di quei tempi.

Concepita come opera da camera, ma senza parte vocale, possiede le caratteristiche di spettacolo itinerante. Grazie alla voce recitante l’azione riesce facilmente comprensibile mentre la parte scenica fu costruita con lo scopo di essere collocata in spazi diversi fra loro. Lo scrittore svizzero Charles-Ferdinand Ramuz ne produsse il testo prendendo spunto da una fiaba di Aleksandr Afanasjev che narra la storia di un soldato ed un demonio.

Stravinskij creò una partitura geniale utilizzando sette strumentisti: clarinetto, fagotto, cornetta, trombone, violino, contrabasso e percussioni. La grande qualità di strumentatore del musicista russo esaltò il contenuto musicale consentendo a questo capolavoro di raggiungere una incontrastata fama. L’opera fu apprezzata soprattutto perché con essa il pubblico percepiva le brutture della feroce guerra allora in atto.

Amelia Histoire scena 3
OperaInCanto 2019. Peppe Servillo in un momento di Histoire du soldat

L’edizione di OperaInCanto

La rappresentazione de Histoire du soldat alla quale abbiamo assistito ad Amelia ha avuto innanzitutto il pregio di riproporre, in chiave attuale, quelle caratteristiche di semplicità che ne sono alla base. A partire dalla soluzione scenica scelta grazie alla regia di Graziano Sirci che ha concepito uno spettacolo la cui parte visiva non era affidata a scene ‘tradizionali’ ma realizzata con la tecnica illustrativa della sand art. Paola Saracini è stata ottima interprete di questo aspetto riuscendo a tradurre in suggestioni visive le manipolazioni dei granelli di sabbia esaltate dalla sua abilità manuale. I movimenti delle dita e dei palmi della Saracini proiettati sul fondale davano allo spettatore una visione dinamica dell’insieme dal carattere particolarmente sinuoso, elegante, danzante. Ne è scaturita così una eccellente simbiosi con la musica di Stravinskij producendo efficaci quadri che illustravano la trama.

 

La parte musicale e quella recitata

La parte musicale è stata guidata da Fabio Maestri, musicista molto apprezzato per le esecuzioni di musica del ‘900 nelle quali l’Histoire è spesso presente. Anche questa volta ha confermato le sue qualità di interprete dirigendo con sicurezza e donando alla esecuzione efficaci e coinvolgenti ritmi, colori e timbri, ben coadiuvato dall’Ensemble In Canto.

La parte recitata ha avuto protagonista uno degli attori più in vista di oggi, Peppe Servillo. L’artista napoletano ha tradotto ed adattato il testo originale di Ramuz plasmando il piccolo, grande, capolavoro alle sue doti di straordinario affabulatore e di attore molto comunicativo con il pubblico.

Gli applausi alle fine e il bis ‘sorpresa’

I lunghi applausi del pubblico convenuto presso il Teatro Sociale di Amelia hanno salutato tutti i protagonisti al termine dello spettacolo. Peppe Servillo ha voluto ringraziare tutti proponendo una sua ‘versione’ di un mito della canzone napoletana: ‘O surdato ‘nnammurato. Una vera, piacevole, sorpresa anche per l’adattamento musicale approntato da Fabio Maestri, che ha suggellato una bella serata di Musica e Teatro.