Il Teatro dell’Opera di Roma ha ripreso l’attività dopo la consueta pausa estiva. La Grande Danza è stata la protagonista di questa riapertura grazie al coreografo franco-albanese Angelin Preljocaj. Vivo successo ha ottenuto la ‘Serata Preljocaj’ con due creazioni di uno dei coreografi più in vista di oggi. Protagonisti Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel con étoiles, primi ballerini, solisti e Corpo di Ballo dell’Opera di Roma.
Angelin Preljocaj. Un coreografo tra i più innovativi nel panorama internazionale.
La nomina di Eleonora Abbagnato a direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma ha portato con sé alcuni aspetti innovativi. Tra questi una collaborazione con Angelin Preljocaj, il coreografo franco-albanese che gode di indiscutibile successo internazionale. Il rapporto artistico tra la Abbagnato e Preljocaj deriva da loro esperienze comuni nel mondo della danza francese nell’ambito dell’Operà parigina. Questa loro collaborazione si è riverberata qui a Roma con spettacoli di Danza di grande fascino che ci hanno permesso di approfondire l’arte e la poetica del coreografo franco-albanese. Ricordiamo Le Parc nel 2016 e, nello stesso anno, Empty moves per quattro danzatori. Annonciation nel 2017 e, nel 2019, la strepitosa Blanche Neige. In questi giorni Preljocaj è stato inserito nella stagione con questa interessante Serata Preljocaj composta dalla riproposta di Annonciation ed una nuova coreografia, Nuit romaine.
Serata Preljocaj. Annonciation: due corpi-specchio per un momento mistico
La riproposta di Annonciation ha aperto la serata. Presentata per la prima volta a Losanna nel 1995 è una delle realizzazioni coreografiche più poetiche di Preljocaj. Le sue stesse parole ci aiutano a comprenderne lo spirito: “Mentre numerosi pittori nel corso degli ultimi due millenni non hanno mai cessato di interrogarsi sulla moltitudine di simboli antitetici presenti nell’Annunciazione, – ha dichiarato Angelin Preljocaj – è sorprendente constatare come questo tema così legato al corpo sia quasi rimosso dall’arte coreografica. Ci sono più di venti secoli di iconografia e annunciazioni molto differenti. C’è una grande varietà di sguardi, di gesti, di emozioni. È quasi un fumetto che si può ricostruire e questo mi ha dato l’idea di farne un balletto. Si può raccontare una storia, non solamente un istante bloccato in un’immagine”.
Il balletto è imperniato su un duo femminile. Un elemento che ha dato un senso di intimità e, soprattutto, un senso poetico a quello che è uno dei momenti simbolici della fede religiosa, il concepimento verginale. Il coreografo, con i movimenti, ha voluto dare ai due personaggi un senso di complicità mettendo al centro la trasformazione del corpo femminile durante la gravidanza. Movimenti calibrati, affascinanti e magici, colmi di stimolante poesia grazie alla Crystal Music di Stéphane Roy e al Magnificat di Vivaldi. Ad esaltare l’azione i costumi di Nathalie Sanson e le luci di Jacques Chatelet qui riprese da Eric Soyer. A valorizzare tutta l’interpretazione i danzatori Rebecca Bianchi (Marie) e Annalisa Cianci (L’Archange)
Serata Preljocaj. Nuit romaine: la danza dal cinema al teatro.
La serata è stata completata da una nuova creazione, Nuit romaine, pensata da Preljocaj nel periodo delle restrizioni pandemiche proprio per la compagnia di balletto romana. Ne è nato un omonimo film che ha debuttato nello scorso aprile e che è ancora disponibile sui social. Frutto di una collaborazione tra Ambasciata di Francia in Italia, Institut Français Italia, Dior e Teatro dell’Opera di Roma il film è stato girato nella straordinaria cornice di Palazzo Farnese. Interpreti principali Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel, con i costumi di Maria Grazia Chiuri.
Il balletto inserito nella Serata Preljocaj è stato concepito sulla base di questa esperienza cinematografica dimostrando di rafforzarne l’atmosfera e la magia. È comunque un’operazione insolita perché raramente un balletto segue la creazione di un’opera cinematografica. I protagonisti visti in scena sono gli stessi, Friedemann Vogel ed Eleonora Abbagnato, meravigliosa nella parte di Nox, che hanno saputo ricreare tutto lo spirito che emerge dal film.
Le musiche adottate per lo spettacolo sono piuttosto variegate ed hanno dato un senso di mistero e di sospensione che è specifico per questo argomento trattato. A partire da Vivaldi per proseguire con Händel, Bach, Schubert e Rossini, per giungere fino a Wagner, Ligeti e ai Daft Punk, tutte queste musiche hanno fatto da splendida e unica cornice al balletto.
Nuit romaine. La realizzazione
Alcune immagini di Palazzo Farnese hanno fatto da sfondo ai movimenti coreutici evocando così l’ambientazione originale del film. Molto affascinanti, per le scene d’insieme, alcuni punti del balletto come la scena della Grande Corda, quella dei Tappeti dai vivaci colori e quella finale. Diverse le scene a tre, le preziose Giare Dorate e quella dei Tre Papi, un argomento che si adatta in trasparenza ai grandi palazzi romani.
Al nuovo allestimento, nel complesso risultato di gran classe, hanno collaborato Andrea Miglio per le scene, Maria Grazia Chiuri e Christian Dior Couture per i costumi con le sensazionali luci di Eric Soye.
Molto curata e attraente la parte coreografica nella quale spiccava la prestigiosa coppia Abbagnato-Friedemann. Assieme a loro Étoile, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo dell’Opera di Roma hanno dato il loro determinante contributo alla riuscita della serata. Impossibile nominare tutti i partecipanti evidenziando, però, la loro evidente amalgama nell’insieme che li rende interpreti ideali per la Danza Contemporanea.
Il folto pubblico presente alla recita del 15 settembre alla quale abbiamo assistito, ha tributato a tutti numerosi e fragorosi applausi a testimonianza dell’incondizionato gradimento di tutto lo spettacolo.