La seconda giornata di Champions ha confermato che gli ottimi risultati delle squadre italiane nella scorsa stagione non sono stati il frutto di un isolato exploit ma il coronamento di una crescita del nostro calcio rispetto alle vacche magre degli anni precedenti cui ormai ci si era tristemente abituati.
L’inter “Europea”
La vittoria dell’Inter contro il Benfica e soprattutto il modo con il quale è stata ottenuta al di là del risicato punteggio, costituisce il manifesto di questa nuova tendenza. In particolare, nel secondo tempo i nerazzurri hanno messo in atto un pressing costante sui giocatori lusitani, con un recupero palla che ha introdotto un tourbillon di triangolazioni in velocità che hanno sconquassato la difesa di Schmidt, che ha limitato il passivo solo per l’imprecisione degli attaccanti di Inzaghi e per i miracoli del portiere Trubin, su cui la società nerazzurra aveva messo gli occhi la scorsa estate.Un’Inter “europea”, insomma, che ha ormai acquisito consapevolezza del proprio potenziale e in cui le dolorose partenze di Dzeko e Lukaku hanno paradossalmente alzato il livello del gioco, con una squadra ora piu’ compatta grazie anche al prezioso lavoro di raccordo di Thuram, determinante non solo per il gol che ha deciso la sfida.
Il successo della Real Sociedad in Austria ha dato un chiaro indirizzo al girone, e gli uomini di Inzaghi potrebbero chiudere il discorso qualificazione proprio nella prossima doppia sfida contro il Salisburgo.
Serata sfortunata per il Napoli
Più sfortunata la prestazione del Napoli nella stessa serata, ma i partenopei, lungamente applauditi a fine partita, avrebbero meritato il pari contro le Merengues.È stata una partita spettacolare con continui cambiamenti di fronte e con il Real Madrid che, come spesso succede a una squadra de suo rango, ha deciso la sfida nel momento in cui sembrava essere stata messa alle corde dagli uomini di Garcia. Sul proscenio è salito ancora una volta Jude Bellingham, il “tuttocampista” inglese autore di un assist e di un gol da cineteca dopo un a cavalcata nello stesso tempo potente e leggiadra. Ancelotti ha liberato l’inglese dal canovaccio tattico della precedente esperienza nel Dortmund dove giostrava come intermedio nel 4-2-3-1 di Terzic in un ruolo che, in qualche modo limitava la piena esplosione del suo enorme talento. Il tecnico italiano lo impiega come vertice alto del rombo di centrocampo, ma in realtà Bellingham, come ha dimostrato a Napoli, è libero di muoversi in una zona di campo che va dalla propria trequarti fino all’aria di rigore avversaria, dove in quest’avvio di stagione è stato finalizzatore implacabile. Il Napoli ha pagato la serata di scarsa vena di Osimehn, francobollato in una marcatura vecchio stile da Rudiger e la mancanza di concentrazione in alcuni momenti chiave della gara. I biancazzurri sono stati raggiunti al secondo posto dal Braga, che di rimonta ha approfittato dell’inesperienza europea dell’Union Berlino e proprio la doppia sfida con i tedeschi sarà decisiva per la qualificazione con i portoghesi impegnati nel proibitivo duello con il Real Madrid.
La Lazio si riscatta in Coppa
Buone prospettive anche per la Lazio dopo il successo ottenuto in zona Cesarini a Glasgow, in una partita in cui i biancocelesti di Sarri hanno sofferto a lungo la velocità degli uomini di Rodgers e in particolare del terzetto giapponese Hatate-Maeda-Furuhashi che ha imperversato a lungo nelle praterie concesse dalla difesa ospite. Ma la Lazio ha avuto il merito di non crollare, di riacciuffare la gara e poi di vincerla nel finale con un gol propiziato da tutti i nuovi acquisti e realizzato dall’eterno Pedro, il cui impiego era stato da noi invocato nell’articolo di presentazione della seconda giornata di Champions.Ora la doppia decisiva sfida con gli olandesi del Feyenoord, due volte in vantaggio ieri sera a Madrid e poi alla fine battuti dalle magie dei soliti Griezmann e Morata.
Il Milan non segna e ora è nei guai
Più problematica appare la situazione del Milan dopo il secondo pareggio a reti bianche di ieri sera a Dortmund con i rossoneri che hanno dilapidato soprattutto nel finale diverse occasioni da rete non riuscendo a fare breccia nella difesa dei tedeschi, apparsa come al solito tutt’altro che imperforabile. A complicare ulteriormente le cose, l’esito del ST James’ Park, dove il Newcastle, al solito trasformato tra le infuocate mura amiche, ha travolto – con un ritmo forsennato – il PSG che Luis Enrique ha presuntuosamente schierato con l’inedito stagionale delle quattro punte contemporaneamente in campo che ha esposto i teneri Zaire-Emeryi e Ugarte alle impetuose ondate del centrocampo dei Magpies, orchestrato da un monumentale Bruno Guimares ben coadiuvato dall’azzurro Tonali e dall’ex ultrà locale Longstaff. Nulla è perduto per i rossoneri che dovranno però fare risultato proprio a Parigi per non compromettere le chance di qualificazione.
Manchester United in crisi affondato da Mauro Icardi
Negli altri gironi fa notizia soprattutto la seconda sconfitta (e sesta stagionale) del Manchester United all’Old Trafford ad opera del Galatasaray con gol decisivo di Maurito Icardi. Il tecnico olandese ten Hag non è riuscito ancora dopo un anno a dare un’identità a una squadra che appare spesso sfilacciata e incapace di trovare il giusto equilibrio tra la fase difensiva e quella offensiva, nonostante l’arrivo di un giocatore come Casemiro, specialista nel genere. Anche martedì scorso la difesa ne ha combinate di tutti i colori e nell’occhio del ciclone è finito pure Onana, protagonista in negativo nell’episodio che ha probabilmente deciso la sfida, rendendo così inutile la doppietta dell’ottimo Hojlund.
Cade anche l’Arsenal mentre il Barcellona si impone di misura
Inattesa anche la prima sconfitta stagionale dell’Arsenal in casa dei vicecampioni di Francia del Lens, trascinati dalla nuova ennesima stellina del calcio francese Wahi, autore di un assist e del gol decisivo.Il Manchester City ha trionfato a Lipsia grazie alla solita magia di Alvarez e ad onta delle numerose assenze che stanno affliggendo il team di Guardiola.Il Barcellona si è imposto a Oporto di misura ma lamenta l’infortunio di Lewandowski che rischia di saltare anche il “clasico” del 28 ottobre in una squadra già priva di De Jong e Pedri. Da segnalare infine, nella due giorni delle rimonte, quella compiuta dagli ucraini dello Shakhtar in casa dell’Anversa e il successo a fatica del Bayern a Copenaghen, che conferma il livellamento verso l’alto della competizione.
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