Santanchè a processo, uno scandalo che scuote il governo Meloni

Falso in bilancio e truffa, Santanchè sotto accusa, Meloni alle prese con richieste di dimissioni

La Ministra del Turismo Daniela Santanchè è al centro di uno dei casi giudiziari più delicati dell’attuale governo. Il suo rinvio a giudizio per falso in bilancio nella vicenda Visibilia, azienda da lei fondata e abbandonata nel 2022, apre una stagione di dubbi e critiche. Il processo, che inizierà il 20 marzo al Tribunale di Milano, riguarda accuse pesanti, secondo la procura, bilanci manipolati e un presunto disegno criminoso avrebbero ingannato gli investitori, mettendo a rischio la tenuta della società.

Non si tratta di una questione isolata. Oltre a Santanchè, tra i 16 imputati ci sono familiari e collaboratori, inclusi il compagno Dimitri Kunz e la sorella Fiorella Garnero. A completare il quadro, la liquidazione di Visibilia srl e il patteggiamento di due società del gruppo, un’ammissione indiretta di responsabilità. Le accuse, basate su indagini della Guardia di Finanza, puntano sulla mancata svalutazione di asset nei bilanci tra il 2016 e il 2020, per cifre milionarie.

Un terremoto politico

Le ripercussioni politiche non si sono fatte attendere. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha chiesto a gran voce le dimissioni della ministra: “Quando le accuse sono così gravi, chi ricopre alte cariche deve fare un passo indietro”. La leader del PD ha ricordato come Giorgia Meloni, in passato, fosse rapida a chiedere le dimissioni di altri per molto meno. Ora, da Presidente del Consiglio, cosa farà?

Anche Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, è intervenuto duramente: “Santanchè non può restare al suo posto. Meloni, difendere la ministra significa calpestare l’immagine e l’onore delle istituzioni”. Un attacco frontale che sottolinea una questione più grande, la coerenza politica. La pressione sull’esecutivo cresce di giorno in giorno.

Ombre che si allungano

E questo è solo l’inizio. Il 29 gennaio, la Cassazione deciderà sul procedimento che vede Santanchè accusata di truffa aggravata ai danni dell’Inps per la cassa integrazione durante il Covid. A queste si aggiungono indagini per bancarotta sul fallimento di Ki Group e Bioera, altre società della sua galassia imprenditoriale. Un groviglio di accuse che getta un’ombra pesante sulla sua figura.

Responsabilità e fiducia

La vicenda Santanchè è uno specchio del rapporto tra politica e giustizia in Italia. La presunzione d’innocenza è sacrosanta, ma chi rappresenta le istituzioni deve rispondere a standard più alti. Dimettersi non significherebbe ammettere colpe, ma preservare la credibilità delle istituzioni e restituire fiducia ai cittadini.

Giorgia Meloni ha davanti a sé una scelta cruciale, difendere una ministra coinvolta in gravi accuse o dimostrare che il suo governo mette al primo posto l’etica e la responsabilità. Un gesto netto, come chiedere le dimissioni di Santanchè, sarebbe un segnale di forza, non di debolezza.

L’Italia aspetta.