L’Associazione Saharawi contro l’Impunità nei Campi di Tindouf (ASIMCAT) ha denunciato l’esercito algerino per l’uccisione di minatori d’oro vicino ai campi di Tindouf, in Algeria, avvenuta il 28 maggio con l’uso di droni.
In un comunicato diffuso a Madrid, l’associazione ritiene il governo algerino pienamente responsabile di queste gravi violazioni dei diritti umani.
L’incidente ha suscitato indignazione e, secondo il Forum degli Autonomi di Tindouf (FORSATIN), un drone algerino ha preso di mira un’auto civile che trasportava sahrawi disarmati, provocando la morte di tre persone.
“La pressione sui Saharawi si è intensificata negli ultimi anni, colpendo duramente i residenti nei campi”, ha dichiarato FORSATIN, evidenziando “le severe restrizioni imposte sia dal regime algerino che dal gruppo separatista del Fronte Polisario”. Ai Saharawi è vietato lasciare i campi senza permesso, aggravando ulteriormente la loro già precaria situazione, spiega l’associazione, sottolineando che non si tratta di un episodio isolato.
Appena un mese prima, altri tre minatori d’oro sahrawi avevano subito lo stesso destino, quando militari algerini hanno aperto il fuoco dopo un lungo inseguimento. Nell’ottobre 2020, altri due minatori sahrawi sono stati bruciati vivi dai soldati algerini in una fossa che stavano scavando in cerca di oro. Negli ultimi dieci anni, sono stati registrati più di dieci casi documentati di uccisioni.
“Il deliberato attacco e l’uccisione di civili sahrawi, compresi i cercatori d’oro, costituisce una chiara violazione dei diritti fondamentali e una vergognosa infrazione degli impegni internazionali dell’Algeria”, afferma la dichiarazione.
La situazione nei campi di Tindouf è stata più volte segnalata come grave dalle Nazioni Unite, con il segretario generale Antonio Guterres che ha avvertito di un “ulteriore deterioramento della situazione umanitaria” nel suo rapporto annuale sul Sahara occidentale.
Problemi come la scarsità d’acqua, la penuria di cibo, la malnutrizione e condizioni meteorologiche estreme, aggravati dal degrado ambientale e da alloggi inadeguati, continuano ad affliggere la popolazione sahrawi.
Inoltre, i rapporti hanno rivelato la militarizzazione dei giovani nei campi, con accuse di violazioni umanitarie contro i bambini saharawi da parte sia del Fronte Polisario che dell’Algeria.
Nel comunicato, l’associazione sahrawi ha chiesto un’ulteriore indagine. “Chiediamo un’indagine approfondita e imparziale su questi incidenti, per consegnare i responsabili alla giustizia”, spiega ASIMCAT.
“Esortiamo l’Algeria a prendere misure immediate per prevenire ulteriori violenze e per garantire che i diritti e la sicurezza di tutti gli individui, compresi i Saharawi, siano rispettati e protetti”, conclude la dichiarazione.