Nel complesso scenario geopolitico che caratterizza l’attuale conflitto tra Ucraina e Russia, emerge una nuova fase di scontro, in cui la minaccia nucleare e l’evoluzione tecnologica giocano un ruolo cruciale. Gli Stati Uniti discutono ancora la possibilità di revocare il divieto per l’Ucraina di colpire in profondità il territorio russo con armi occidentali. Questa potenziale svolta potrebbe avere conseguenze devastanti, sebbene il Pentagono abbia espresso dubbi sulla reale utilità strategica per Kiev.
Il contesto rimane quello di una guerra che Mosca ha da sempre definito “operazione militare speciale”, iniziata il 24 febbraio 2022, sconvolgendo l’Europa e l’equilibrio internazionale. Recentemente, il The Times ha rivelato che il presidente ucraino Zelenskij ha fatto una richiesta diretta a Biden e alla vicepresidente Kamala Harris di revocare le restrizioni sull’uso dei missili ATACMS e delle munizioni Storm Shadow. Questi missili a lungo raggio, forniti da Stati Uniti e Regno Unito, sarebbero per Kiev uno strumento chiave per colpire i nodi logistici e militari russi, riducendo così il potenziale bellico del nemico.
Ma la Russia non rimane passiva. Dmitrij Medvedev, vicecapo del Consiglio di Sicurezza Nazionale russo, ha annunciato su Telegram che la Russia ha modificato la sua dottrina nucleare. “Un massiccio lancio e l’attraversamento del nostro confine con armi nemiche, inclusi aerei, missili e droni, possono costituire la base per l’uso di armi nucleari“, ha dichiarato Medvedev. Questa presa di posizione indica che qualsiasi attacco sostenuto da potenze nucleari, come Stati Uniti, Regno Unito e Francia, potrebbe giustificare una risposta devastante.
Gli analisti interpretano questa mossa come un tentativo di rinnovare la minaccia di un primo attacco nucleare, poiché le ripetute minacce di Mosca hanno perso efficacia agli occhi dell’Occidente. Tuttavia, questo cambiamento dottrinale introduce un nuovo livello di rischio, proprio mentre l’Ucraina dimostra la capacità di colpire obiettivi strategici russi senza armi occidentali a lungo raggio.
Sabato scorso, Kiev ha lanciato un attacco con droni contro due depositi di munizioni russi: uno a Tichoreck, nel territorio di Krasnodar, e l’altro a Toropec, nella regione di Tver. Secondo lo Stato Maggiore ucraino, nel primo attacco sono state distrutte 2.000 tonnellate di munizioni. Ma il colpo più significativo è stato a Toropec, dove trentamila tonnellate di munizioni sono esplose, equivalenti a 750.000 proiettili. Questo rappresenta una scorta di due o tre mesi per l’esercito russo, con pesanti ripercussioni al fronte nelle prossime settimane.
Le immagini satellitari dei siti colpiti mostrano bunker devastati, e il filmato di un civile russo, che ha catturato una gigantesca nube a fungo a Tichoreck, evidenzia le falle nella sicurezza operativa russa. “Questa disposizione così affollata di materiali – secondo gli analisti – sottolinea la mancanza di sicurezza nei depositi russi”.
Nel frattempo, l’Ucraina ha accelerato la produzione di droni, puntando a sviluppare milioni di unità entro la fine del 2024. Rustem Umerov, ministro della Difesa ucraino, ha dichiarato che “l’obiettivo di un milione di droni sarà superato”. Dall’altro lato, la Russia non è rimasta a guardare: Putin ha affermato che la Russia ha prodotto 140.000 droni lo scorso anno, con l’intenzione di aumentare di dieci volte tale cifra nel 2024.
Nel frattempo, la situazione sul campo continua a deteriorarsi. Zelenskij, oggi su Telegram riporta una notizia agghiacciante: “La Russia ha colpito una delle strutture ospedaliere della città [di Sumy, nda.] con droni Šached. Al momento, si ha notizia di 8 morti. […]. Undici persone sono rimaste ferite, e 113 pazienti sono stati evacuati dall’ospedale. È in corso un’operazione di salvataggio. Stiamo affrontando le conseguenze e salvando vite. Facciamo il massimo per fornire l’assistenza necessaria ai nostri cittadini”. Il presidente ucraino non ha mancato di lanciare un appello a tutti coloro che nel mondo parlano di questa guerra: “È necessario prestare attenzione a dove la Russia sta colpendo. Stanno combattendo contro ospedali, obiettivi civili e vite umane. Solo la forza può costringere la Russia alla pace. La pace attraverso la forza è l’unica strada giusta. Grazie a tutti coloro che ci aiutano in questo cammino”.
Le immagini di civili feriti, ospedali devastati e il crescente numero di vittime continuano a evidenziare la brutalità di questo conflitto, rendendo sempre più pressante la domanda su come fermare questa guerra. Le decisioni future prese a Washington, Bruxelles e Mosca avranno effetti profondi sul destino dell’Ucraina e sull’intero equilibrio mondiale.