“Resto in corsa, nonostante le critiche”. Biden rilancia la sfida a Trump

La risposta del Presidente US alle pressioni interne del Partito Democratico

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di recente ha riaffermato in una lettera indirizzata ai legislatori del Partito Democratico al Congresso che non ritirerà la sua candidatura alle elezioni presidenziali, nonostante le critiche ricevute per la sua performance durante il dibattito con Donald Trump. La lettera, citata dai media americani come Axios e CNN, è stata riportata anche dal giornale ucraino online Evropejsʹkaja Pravda.

Nella lettera, Biden ha dichiarato ai democratici del Congresso che “nonostante tutte le speculazioni della stampa e di altre fonti è fermamente determinato a rimanere in questa corsa, ad andare fino in fondo e a sconfiggere Donald Trump”. Il presidente ha riconosciuto di “non ignorare” le preoccupazioni sollevate sulla sua candidatura dopo il dibattito, ma ha sottolineato di aver vinto le primarie sottolineando che, in quel contesto, gli elettori del Partito Democratico hanno “detto la loro”.

“Abbiamo un solo obiettivo: sconfiggere Donald Trump. Mancano 42 giorni alla Convention del Partito Democratico e 119 giorni alle elezioni politiche. Qualsiasi indebolimento della determinazione o mancanza di chiarezza sul compito futuro non fa che aiutare Trump e danneggiare noi”, ha concluso Biden sempre nella lettera.

Il presidente US ha manifestato delusione verso le élite dem che hanno richiesto il suo ritiro, riaffermando di essere l’unico candidato democratico capace di sconfiggere Donald Trump alle prossime elezioni.

Lunedì scorso, Biden ha ribadito la sua posizione in un’intervista al programma ‘Morning Joe’ della MSNBC, rispondendo alle critiche dei leader del Partito Democratico che hanno suggerito il suo ritiro dalla corsa presidenziale. “Non mi interessa cosa pensano questi pezzi grossi […]. Se qualcuno di loro pensa che non dovrei candidarmi, che si candidi contro di me […]. Andate avanti e dichiarate la vostra intenzione di candidarvi alla presidenza. Sfidatemi alla convention del partito”, ha detto Biden. Il presidente ha inoltre espresso delusione per le élite del partito che hanno chiesto il suo ritiro riaffermando di essere l’unico democratico in grado di sconfiggere Donald Trump alle elezioni.

Il punto è che a seguito del dibattito tra Biden e Trump, tenutosi la sera del 28 giugno, vi sono state molte critiche verso Biden. Molti media americani hanno evidenziato la sua debolezza durante il confronto, e i sondaggi hanno mostrato che, secondo gli americani, Trump ha ottenuto una vittoria convincente.

Numerosi democratici influenti alla Camera hanno manifestato al leader della minoranza, Hakeem Jeffries (nella foto), la loro preoccupazione che Biden dovrebbe ritirarsi per scongiurare un possibile insuccesso nelle elezioni di fine anno.

Con il Congresso che è tornato al lavoro questa settimana dopo una breve pausa, la pressione su Biden è destinata ad aumentare. Diversi democratici di spicco della Camera hanno espresso al leader della minoranza Hakeem Jeffries la preoccupazione che Biden dovrebbe ritirarsi per evitare un possibile fallimento alle elezioni di fine anno. Le candidature ufficiali di Biden e Trump devono ancora essere confermate alle rispettive convention dei partiti, previste rispettivamente per luglio (Repubblicani) e agosto (Democratici). Le elezioni presidenziali statunitensi si terranno il 5 novembre 2024.

Nel frattempo, numerosi Paesi in tutto il mondo, inclusi gli alleati NATO degli Stati Uniti, stanno sviluppando piani di contingenza nel caso di una vittoria di Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali. A Bruxelles, i funzionari della NATO stanno mettendo a punto una strategia per garantire un sostegno militare a lungo termine all’Ucraina, cercando di prevenire eventuali impedimenti da parte di una futura amministrazione Trump. Ad Ankara, invece, i funzionari stanno attentamente analizzando i piani di Trump per la Siria, esaminando la tabella di marcia del ‘Project 2025’ – il piano repubblicano per rimodellare il governo US – della Heritage Foundation per anticipare le sue mosse, come riportato dal quotidiano Politico.

Ad Ankara, i funzionari stanno attentamente valutando i piani di Trump (che ad oggi è il favorito secondo i sondaggi) per la Siria, studiando in dettaglio il progetto ‘Project 2025’ della Heritage Foundation per prevedere e anticipare le sue prossime mosse.

Questa situazione riflette l’alta posta in gioco delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, non solo per il futuro della politica interna, ma anche per l’equilibrio geopolitico globale. Le decisioni prese a Washington nei prossimi mesi avranno ripercussioni significative in tutto il mondo, e la determinazione di Joe Biden a rimanere in corsa nonostante le pressioni interne mostra la sua volontà di continuare a guidare il Paese verso la stabilità e il progresso. È innegabile che, mentre il conto alla rovescia per le elezioni presidenziali del 5 novembre 2024 continua, il panorama politico rimanga incerto e teso. Gli alleati e gli avversari degli Stati Uniti stanno preparando scenari per ogni possibile esito, consapevoli che il risultato avrà un impatto profondo sulle dinamiche internazionali. Solo il tempo dirà se la strategia di Biden si rivelerà vincente, ma una cosa è certa: la sua lotta per la Casa Bianca è tutt’altro che finita.