Un rapporto delle Nazioni Unite trova informazioni “convincenti” secondo cui gli ostaggi a Gaza sono stati violentati. A Milano il 7 marzo manifestazione per non dimenticare l’atroce violenza contro donne ebree e israeliane commessa dai terroristi di Hamas. Per denunciare l’indifferenza e il silenzio.
La squadra delle Nazioni Unite ha concluso che gli ostaggi a Gaza sono stati vittime di abusi sessuali, secondo le dichiarazioni di Pramila Patten, l’inviata speciale delle Nazioni Unite sulla violenza sessuale nei conflitti. Ci sono prove convincenti che la violenza sessuale sia stata perpetrata, ha aggiunto.
In particolare come riferisce la CNN, il team ha individuato “fondati motivi” per credere che si siano verificati atti di violenza sessuale correlati al conflitto, inclusi stupri e stupri di gruppo, durante l’attacco terroristico di Hamas il 7 ottobre in Israele. Questa è stata la conclusione più definitiva mai raggiunta dall’organizzazione globale riguardo agli abusi sessuali in quel contesto.
Durante la visita in Israele tra il 29 gennaio e il 14 febbraio, la squadra delle Nazioni Unite, guidata da Patten, ha condotto una missione mirata a raccogliere, analizzare e verificare informazioni sulla violenza sessuale legata al conflitto avvenuta durante e dopo l’attacco del 7 ottobre. Durante il viaggio, la squadra ha anche visitato Ramallah, nella Cisgiordania occupata, dove hanno ascoltato testimonianze di trattamenti crudeli, inumani e degradanti, inclusi atti di violenza sessuale contro i palestinesi detenuti.
Nonostante gli sforzi, la squadra non è riuscita a incontrare vittime dirette di violenza sessuale il 7 ottobre, poiché alcuni sopravvissuti ricevevano cure specializzate per traumi e non erano pronti a parlare.
Hamas ha negato le accuse di stupri durante l’attacco del 7 ottobre, definendo tali accuse come “parte di una campagna mediatica occidentale coordinata con gli interessi sionisti”.
Il rapporto della squadra delle Nazioni Unite ha rilevato che diversi corpi, principalmente di donne, sono stati ritrovati nudi o parzialmente nudi, con segni di violenza, in diverse località in Israele. Anche se non è stata confermata la violenza sessuale in tutti i casi, il modello di spogliazione e costrizione delle vittime solleva sospetti in tal senso.
La missione ha identificato gravi violazioni, inclusi stupri, in almeno tre luoghi specifici. Tuttavia, ha incontrato difficoltà nella raccolta e nella verifica delle prove, compresa la limitata disponibilità di testimoni e la mancanza di fiducia nel processo di indagine.
Il rapporto evidenzia anche il trattamento crudele e degradante dei detenuti palestinesi in Cisgiordania, inclusi abusi sessuali e violazioni dei loro diritti umani fondamentali.
Nonostante le sfide incontrate, il rapporto delle Nazioni Unite rappresenta un importante passo avanti nel riconoscimento e nella denuncia degli abusi sessuali legati al conflitto in Israele e nei territori palestinesi occupati.
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