Quando Hannoun applaudiva gli assedi alle ambasciate israeliane

Mohammad Hannoun

La Polizia di Stato ha denunciato per istigazione a delinquere due persone in relazione al corteo pro-palestinese dello scorso sabato a Milano. Uno dei due è il sessantaduenne Mohammad Hannoun, residente in provincia di Genova, che durante il corteo di sabato 9 novembre, sempre nel capoluogo lombardo, aveva approvato e promosso pubblicamente le aggressioni nei confronti dei tifosi israeliani ad Amsterdam, dopo la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv:

Per cominciare mandiamo un applauso ai giovani di Amsterdam. Un applauso a tutti i giovani, ragazzi e ragazze, che hanno dato una lezione”.  Queste le sue parole.

L’altro denunciato alla Procura di Milano per la stessa ipotesi di reato è un giovane cittadino egiziano, residente nell’hinterland milanese, che nel corso della stessa manifestazione aveva esibito pubblicamente un cartello con la foto del defunto Yahya Sinwar, ex leader dell’organizzazione terroristica “Hamas”, con una scritta in lingua araba. Per entrambi è anche stata avviata la procedura amministrativa del foglio di via obbligatorio da Milano.

Hannoun sembra non aver affatto gradito i provvedimenti, in particolare il foglio di via e si è collegato al telefono alla manifestazione in corso a Milano sabato 16 novembre per una serie di attacchi:

Confermo ancora che io ho sempre sostenuto la legittima resistenza del popolo palestinese e continuerò a sostenerlo. Invito tutti voi a continuare il vostro impegno sociale e politico con la lotta del popolo palestinese perché insieme possiamo vincere. E possiamo fare cadere questi bastardi maledetti fogli di via. Una punizione per zittire tutti coloro che sostengono il popolo palestinesi”.

Il soggetto in questione ha poi puntato il dito contro “i giornalisti corrotti, bastardi e figli di puttana che hanno preso una parte del mio discorso sabato scorso: non potete mai farmi stare zitto. Io continuerò nella mia lotta perché è una lotta giusta per un popolo oppresso“.

Secondo Hannoun la colpa dei fatti di Amsterdam sarebbe degli israeliani mentre lui si è dichiarato contro la violenza:

Il mio discorso era chiarissimo. Noi abbiamo denunciato i crimini dei tifosi del Maccabi Tel Aviv che hanno vandalizzato e bruciato e picchiato i cittadini marocchini arabi giovani di Amsterdam. Abbiamo denunciato questi atti criminali e ringraziato i giovani che hanno fermato questa violenza e questi crimini da parte della tifoseria del Maccabi Tel Aviv. Non abbiamo istigato nessuno alla violenza, noi siamo sempre stati contro la violenza e infatti il nostro corteo è per denunciare la violenza da parte dell’autorità israeliana che continua a sterminare la popolazione di Gaza, Libano e Cisgiordania“.

Eppure, le immagini di quanto avvenuto ad Amsterdam sono più che eloquenti, con tanto di filmati, testimonianze ed anche di arresti negli ultimi giorni.

Del resto, Hannoun non è certo nuovo agli “applausi” nei confronti di chi “impartisce lezioni”. Nel marzo del 2024, durante una manifestazione in stazione Centrale a Milano, aveva infatti affermato: “Concludo, con un applauso al popolo giordano, ai ribelli in Giordania che hanno obbligato il sistema di chiudere l’ambasciata israeliana. Invitiamo tutti i popoli arabi di fare lo stesso per cacciare via tutte le ambasciate israeliane, di chiudere e di trasformarle in centri per la resistenza. Un applauso alla resistenza dello Yemen, un applauso alla resistenza del Libano, dell’Iraq…”. L’esternazione, facente riferimento al tentato assalto all’ambasciata israeliana di Amman, era stata ripresa anche in un filmato pubblicato su Facebook da Epal Media Center e sul profilo dello stesso Hannoun.

Hannoun afferma di essere contro la violenza, ma appena tre giorni dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023, durante una manifestazione pro-palestinese nei pressi di Piazza Duomo a Milano, aveva dichiarato ai microfoni di Rai3 che l’attacco di Hamas era “legittima difesa” e a gennaio 2024 aveva anche glorificato su Facebook Yahya Ayyash e Saleh al-Arouri, due terroristi di Hamas eliminati da Israele.

Ecco la traduzione del post, scritto prettamente in arabo:

In questo giorno è avvenuto il vigliacco assassinio; Misericordia ai martiri; Il leggendario ingegnere martire, che segnò una svolta nella storia della resistenza palestinese; Yahya Ayyash Abu Al-Baraa. La Palestina oggi ha un disperato bisogno del vostro spirito patriottico e della vendetta per lo spirito del martire Sheikh Saleh Abu Muhammad. I martiri non muoiono”.

Per le cronache, Yahya Ayyash è stato l’ideatore degli attentati ai mezzi di trasporto pubblico israeliano e un “confezionatore” di ordigni micidiali.

A inizio ottobre 2024, Hannoun è poi stato sanzionato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e indicato come membro e finanziatore di Hamas. Secondo Washington, il soggetto in questione ha inviato denaro a organizzazioni controllate da Hamas almeno dal 2018, ha sollecitato finanziamenti per Hamas con alti funzionari di Hamas e ha inviato almeno 4 milioni di dollari ad Hamas in un periodo di 10 anni. Non a caso, la Procura di Genova ha reso noto che potrebbe aprire una nuova indagine se dagli Stati Uniti arrivassero documentazioni utili per nuovi approfondimenti investigativi,  come reso noto dal procuratore Nicola Piacente su Ansa.

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