Pizzolato: rischiata l’ennesima ingiustizia aribitrale con il sollevamento pesi

Pizzolato

Rischiata l’ennesima ingiustizia arbitrale nel sollevamento pesi ma, Antonino Pizzolato è riuscito a conquistare il gradino più basso del podio portando a casa la medaglia di bronzo. La medaglia italiana, numero 31, ce la siamo aggiudicati grazie Pizzolato che ha conquistato il bronzo olimpico nella categoria 89 kg. Oro al bulgaro Nasar e argento al colombiano Lopez.

Il nostro azzurro con un punteggio di 172 nello strappo e 212 nello slancio, ha totalizzato 384 punti, superando per un solo punto il romeno Robu.

Antonino Pizzolato che aveva conquistato la medaglia di bronzo a Tokyo, riconferma quindi il risultato a Parigi. 28 anni tra pochi giorni, Pizzolato è originario di Castelvetrano e fa parte del gruppo sportivo della Polizia.

Ingiustizia arbitrale sfiorata

Dopo gli errori arbitrali degli scorsi giorni, anche oggi abbiamo rischiato di vederci soffiare una medaglia. Dopo il terzo tentativo di sollevamento annullato, lo staff azzurro ha deciso di chiamare il challenge. I giudici, chiamati a rividere l’azione di Pizzolato alla moviola, hanno stabilito che il suo sollevamento era valido. La disperazione dell’atleta italiano e del suo allenatore si è trasformata in pochi secondi in gioia. Antonino, seduto a terra a causa di un forte dolore alla schiena, non è riuscito a trattenere le lacrime.

Il commento di Pizzolato

Così come riportato dalla Gazzetta dello Sport, il nostro azzurro ha commentato: “Ci ho messo anima e cuore. La revisione video per la terza alzata? Il regolamento parla chiaro, non ho piegato il gomito ma la spalla, quindi grazie a loro per il cambio del giudizio, ma noi credevamo nella validità dell’alzata”. Pizzolato ha poi aggiunto: “Avevo un grandissimo dolore alla schiena, ho visto in faccia il mio allenatore, abbiamo sofferto insieme, non potevo rinunciare. Quando ho sentito che la prova non era valida non ci credevo, poi quando hanno cambiato davanti mi è passato tutto il brutto che ci è stato fino ad adesso”. E infine: “Non è mai passato l’infortunio, abbiamo cercato di mantenerlo più sopportabile possibile, però quando mi sono presentato lì c’è stato come uno spegnimento del cervello. La dedica? A tutte le persone che mi sono state accanto”.