Primi anni settanta, regista di successo in quel di Colonia è annoiato dal lavoro. Una mattina arriva la sua attrice feticcio con un giovane al seguito. Per il regista Amir, il ragazzo, è colpo di fulmine immediato. Dopo averlo tramutato in una stella , l’allievo, decide di prendere la sua strada abbandonando il mentore.
Peter Von Kant è un film del 2022 diretto da Francois Ozon. Il regista francese rende omaggio a Fassbinder con una variazione nello stile del collega tedesco. Ricco di teatralità Von Kant è un plauso ben riuscito al lavoro di un maestro del melodramma grottesco. Partendo da un soggetto in puro stile emozionale il film ricrea le atmosfere ironicamente disperate che erano presenti in titoli come Querelle the Breast o Le lacrime amare di Petra Von Kant.
Ozon fa ricorso a tutta la sua maestria nell’adattamento alternando momenti di melò a semplici rappresentazioni di egoismo collettivo. Il fantasma di Fassbinder è presente nel protagonista che ne ricalca la passionalità e il talento visivo. Il film è un guizzo su pellicola ricco di citazioni e capace di legarsi in maniera diretta alla produzione del suo protagonista reale. La dichiarazione di stima che il regista palesa senza ricalcare il film del 1972 ma variandone i dettagli.
Hanna Schygulla diventa un’altra pur rimanendo se stessa , la vicenda mantiene ambienti e purezza formale . Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato muta ampliandosi di significato. Peter Von Kant riflette sui sentimenti e sull’egocentrismo dando una visione classica dei rapporti umani e facendosi perdonare derive ipotetiche .
Molto interessante rimane il lavoro sul movimento e la rappresentazione del corpo che Von Kant estremizza per trasmettere emozioni. I dialoghi sono altisonanti e variano di genere secondo le esigenze di scena. Cinema teatrale rivolto a una minoranza di spettatori che dimostra ancora una volta il talento eclettico di Ozon nell’unire pensiero e messa