L’ex primo ministro pakistano Imran Khan ha chiesto proteste a livello nazionale dopo essere stato condannato a tre anni di carcere per corruzione oltre a non poter partecipare per i prossimi cinque anni alla vita politica del Paese. Khan che è stato ritenuto colpevole di non aver dichiarato i soldi guadagnati dalla vendita di regali ricevuti mentre era in carica, ha continuato a negare le accuse e ha annunciato che farà appello. Dopo il verdetto, Imran Khan è stato preso in custodia dalla sua casa di Lahore. L’ex premier da quando è stato sfiduciato ( 10 aprile 2022), ha ricevuto 100 denunce quasi tutte per corruzione che secondo lui sono politicamente motivate.In una dichiarazione preregistrata pubblicata dopo il verdetto, ha esortato i sostenitori a combattere contro la sentenza. «Ho solo un appello, non sederti a casa in silenzio» ha detto in un video pubblicato Twitter: «Sto lottando per te, per il Paese e per il futuro dei tuoi figli», ha aggiunto.
Ex star del Cricket era stato eletto nel 2018
L’ex giocatore di cricket era stato eletto nel 2018, ma è stato estromesso con un voto di sfiducia lo scorso anno dopo essere entrato in rotta di collisione con l’esercito pakistano senza il quale in Pakistan è impossibile governare e lo stesso vale per l’Inter-Services Intelligence, o ISI la più importante e potente delle tre branche dei servizi di Intelligence del Pakistan da sempre al centro di intrighi nazionali e regionali. Il ministro pakistano dell’informazione e della radiodiffusione Marriyum Aurangzeb ha negato alla BBC come riportato dalle Reuters, che Khan sia oggetto di una sorta di persecuzione politica: «Devi essere responsabile delle tue azioni legali. Questo non ha nulla a che fare con la politica.Una persona che è stata dimostrata colpevole dal tribunale deve essere arrestata».
Regali non dichiarati poi venduti
Nella sentenza pronunciata ieri si legge che Khan ha prima dichiarato ( e a volte nemmeno) un valore molto basso dei regali ricevuti dai vari capi di Stato stranieri (in particolare quelli del Golfo Persico), ad esempio alcuni orologi Rolex e anelli, e poi li ha venduti incassando almeno 635.000 dollari. Il giudice Humayun Dilawar mentre pronunciava il verdetto ha dichiarato: « La sua disonestà è stata dimostrata oltre ogni dubbio»mentre fuori dal tribunale alcuni manifestanti filogovernativi cantavano « il tuo spettacolo è finito Khan». L’avvocato di Imran Khan, Intazar Hussain Panjutha, ha detto alla BBC che durante il processo « l’imputato non ha mai avuto l’opportunità di difendersi». A breve Khan dovrà rispondere di altre accuse di corruzione, tra le quali quella di aver intascato delle mazzette sulla compravendita di un terreno acquistato dall’Università di Islamabad che era di proprietà di una società immobiliare di un amico di Khan. Subito dopo la pronuncia del verdetto l’ex premier è stato portato nella prigione di Attock, una piccola struttura nella provincia del Punjab con legami storici con l’esercito, a circa 85 km dalla capitale Islamabad. Per mesi aveva evitato l’arresto, con i suoi sostenitori che a volte combattevano battaglie nelle strade con la polizia per tenerlo fuori dalla custodia.
Il precedente arresto e il mistero sulle prossime elezioni
Nel maggio scorso, Khan era stato arrestato per non essersi presentato in tribunale come richiesto ma poi era stato rilasciato perché l’arresto era stato dichiarato «illegale». All’epoca ci furono state proteste in tutto il Pakistan dove migliaia di suoi sostenitori vennero arrestati perché coinvolti nelle proteste. Intanto il prossimo 9 agosto verrà sciolto il parlamento pakistano lasciando il governo ad interim in vista delle elezioni delle prossime elezioni delle quali pero’ non c’è ancora la data. Secondo quanto scritto nella costituzione si dovrebbero tenere entro la prima settimana di novembre tuttavia, Azam Nazeer Tarar ministro della Giustizia del paese ha affermato: «le nuove elezioni dovrebbero aver luogo dopo l’implementazione dei risultati di un nuovo censimento». Poi ha aggiunto a Geo News TV che « potrebbero essere necessari circa quattro mesi per produrre nuovi confini elettorali basati sul conteggio, ritardando potenzialmente le elezioni di diversi mesi».
La popolazione del Pakistan che è cresciuta di 35 milioni di unità in soli sei anni, raggiungendo i 250 milioni.
Sempre nella giornata di ieri è stato pubblicato l’ultimo censimento della popolazione del Pakistan che è cresciuta di 35 milioni di unità in soli sei anni, raggiungendo i 250 milioni. Il Primo Ministro Shehbaz Sharif ha affermato che questo tasso di crescita annuale del 2,5% «rappresenta una grande sfida per il Paese visto che è superiore alla crescita economica». Il Pakistan dove nel 2023 secondo la Banca Mondiale, poco più del 37% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, con meno di 3,65 dollari al giorno negli ultimi anni ha dovuto affrontare la pandemia di Covid, dalla crisi energetica globale e dalle inondazioni record che hanno sommerso un terzo del Paese nel 2022, dopo anni di disastrose politiche economiche messe in atto anche dello stesso Imran Khan vive una drammatica crisi. A tutto questo si aggiunge anche la cosiddetta “trappola del debito cinese” visto che Pechino nell’ambito della Belt&Road Initiative ( La Nuova Nuova Via della Seta) ha prestato al Pakistan 48,5 miliardi di dollari che sono tutti soldi che il Pakistan non è certo in grado di restituire ne oggi e ne mai.
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