Oscar 2021 nel segno di Nomadland

Assegnati i premi Oscar 2021, la cerimonia è stata differente dal solito format. In collegamento da diverse città nel mondo si sono alternati più presentatori ad annunciare i vincitori nelle ventitré categorie. Com’era ampiamente previsto è stato Nomadland a vincere la statuetta per il miglior film. Diretto dalla regista Chloè Zaho è la storia di una donna che, dopo la morte del marito, decide di vivere gli Usa da girovaga. La protagonista viaggia per gli Stati in piena libertà alternando lavori saltuari a splendide scoperte dell’immenso territorio nordamericano. La Zhao si è aggiudicata anche l’oscar alla miglior regia per questa favola moderna che parla di come la libertà, a volte, sia l’unica scelta necessaria.

Un lavoro coraggioso che descrive la solidarietà nelle classi meno avvezze ai vincoli, mostrando come le comunità di pionieri della strada sia parte integrante del tessuto sociale Usa. Ad Anthony Hopkins va la statuetta come miglior attore per la sua interpretazione in The Father. L’attore gallese porta sullo schermo un uomo malato che prova a capire i cambiamenti di un mondo sempre più ostile nei suoi confronti.

Sir Anthony,  in diretta Istagram, si è dichiarato stupito del risultato e ha ringraziato tutti i membri dell’Accademy. Daniel Kaluuya è il miglior attore non protagonista per il film Judas and the Balck Messiah, dove recita Peter Hampton leader delle Pantere Nere. Yuh-Jung Yun si aggiudica il premio come miglior attrice non protagonista per il film Minari. La pellicola narra le vicende di una famiglia coreana che si traferisce da una parte all’altra degli Usa per seguire il padre nel suo nuovo lavoro. Frances McDormand è per la terza volta, miglior attrice. La sua interpretazione di Fran, protagonista di Nomadland, ha convinto tutti i membri dell’Accademy a decretarne la vittoria.

Un personaggio forte e onesto intellettualmente cui la Mc Dormand ha saputo tratteggiare anche i lati deboli attraverso una recitazione quieta e convincente. Il premio per il film straniero è andato a Un altro giro di Thomas Vinterberg , storia di quarantenni in crisi di mezza età e del loro desiderio di fuga nell’alcool. Miglior film d’animazione è Soul, divertente parabola Jazz di un professore pianista, mentre la statuetta per miglior sceneggiatura è andata a Emerald Fennel per il film Una donna promettente, amara riflessione al femminile della socialità.

Una cerimonia a tratti divertente, anticipata dal solito red carpet e condotta in maniera egregia da tutti gli ospiti che si sono alternati in ogni parte del mondo. Da Harrison Ford a Brad Pitt fino al regista Bong Joon Ho (in collegamento da Seul) la parola d’ordine, in conduzione, è stata leggerezza profonda.

Di seguito i vincitori nelle principali categorie.

Miglior film
The Father
Judas and the Black Messiah
Mank
Minari
Nomadland
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7

Miglior regia
Thomas Vinterberg, Un altro giro
David Fincher, Mank
Lee Isac Chung, Minari
Chloe Zhao, Nomadland
Emerald Fennel, Una donna promettente

 

Miglior attrice protagonista
Viola Davis, Ma Rainey’s Black Bottom
Andra Day, The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby, Pieces of a Woman
Frances McDormand, Nomadland
Carey Mulligan, Una donna promettente

 

Miglior attore protagonista
Riz Ahmed, Sound of Metal
Chadwick Boseman, Ma Rainey’s Black Bottom
Anthony Hopkins, The Father
Gary Oldman, Mank
Steven Yeun, Minari

 

Migliore attrice non protagonista
Maria Bakalova, Borat – Seguito di film cinema
Glenn Close, Elegia americana
Olivia Colman, The Father
Amanda Seyfried, Mank
Yuh-Jung Youn, Minari

 

Miglior attore non protagonista
Sacha Baron Cohen, Il processo ai Chicago 7
Daniel Kaluuya, Judas and the Black Messiah
Leslie Odom, Jr., Quella notte a Miami…
Paul Raci, Sound of Metal
Lakeith Stanfield, Judas and the Black Messiah

Miglior sceneggiatura originale
Judas and the Black Messiah
Minari
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7

 Miglior sceneggiatura non originale
Borat – Seguito di film cinema
The Father
Nomadland
Quella notte a Miami…
La tigre bianca