Or: la luce delle donne ebree

Camminando per le strade del quartiere ebraico di Roma, in questi giorni, ho avuto il privilegio di incontrare tante donne straordinarie, ognuna con una storia da raccontare, un sogno da coltivare e una forza immensa che traspare nei loro occhi. Ruth, Noemi, Antonella Ghila, Lucilla, Flaminia… e moltissime altre.

Quegli sguardi, così ricchi di emozioni, raccontano di sfide affrontate e superate, di un passato che pesa, ma che non riesce a spegnere la luce che brilla dentro di loro. Ho visto nei loro occhi la determinazione di chi ha lottato per la propria identità, la saggezza di chi ha appreso dalle esperienze di una vita e la speranza di chi guarda al futuro sempre con coraggio. Ogni incontro è stato un momento per entrare nel loro profondo, un richiamo alla nostra comune eredità e alla forza che emerge quando ci uniamo. Le donne che ho incontrato riflettono tutte a modo loro la bellezza della Comunità e i loro sguardi raccontano storie di amore, sacrificio e gioia.

Oggi desidero rivolgermi a tutte voi, con un cuore colmo di emozione e un profondo senso di riconoscenza.  Le sfide affrontate nel corso della storia ci risollevano dal pozzo nero dell’odio poiché sempre vinte. Le eredità familiari hanno forgiato menti e caratteri dando vita a personalità brillanti. Ogni donna ebrea porta con sé il peso della memoria collettiva, di un passato costellato di persecuzioni e di lotte per la libertà. È impossibile non pensare a quanto abbiano sofferto, a come abbiano dovuto lottare per affermare dignità e fede. L’antisemitismo continua a manifestarsi in modi insidiosi, ma la cultura sarà un’arma potentissima che accenderà la Luce nel mondo. E questo le donne della comunità ebraica lo sanno bene perché custodi di memoria e portatrici di carezze.  La vostra capacità di amare, nutrire, educare e combattere per la giustizia è ciò che vi rende uniche e indispensabili. Continuate a brillare: la vostra presenza è fondamentale, e la vostra lotta è la nostra lotta.

Con affetto e ammirazione.

(Nell’immagine la bellissima Enrica Di Segni, deportata ad Auschwitz, non sopravvissuta alla Shoah)

Elisa

 

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