L’edizione 2023 del Festival Opera InCanto è stata interamente dedicata a Gioachino Rossini con l’iniziativa ‘Rossiniana’ un interessante percorso nell’arte musicale del grande musicista. Iniziati lo scorso 18 agosto i sono programmati fino al prossimo 14 ottobre.
‘Rossiniana’ omaggio al grande Rossini
È partita lo scorso 18 agosto l’edizione 2023 del Festival Opera In Canto con un ricco programma interamente dedicato a Gioachino Rossini. Una ‘Rossiniana’ di grande interesse per i contenuti specifici che consentono al pubblico di approfondire la poetica musicale del grande musicista. Questa interessante proposta musicale segue la felice esperienza delle due passate rassegne organizzate sempre dall’Associazione InCanto. Infatti entrambe furono a carattere ‘monotematico’ e dedicate a musicisti del calibro di Kurt Weill e Erik Satie.
‘Rossiniana’, quindi, segue la medesima impostazione per rinnovarne senza dubbio il successo. Della vasta produzione di Rossini, ne mette in risalto quella relativa al periodo ‘parigino’ che si sviluppò dopo il prematuro abbandono del musicista alle scene operistiche. I risultati, a metà dello svolgimento del programma, sono confortanti grazie ad una partenza ‘sprint’ che ha proposto musiche di Rossini sia nella veste originale sia nelle varie ‘declinazioni’ o ‘contaminazioni’ conseguenti a trascrizioni o adattamento per altri organici. Si sono potute così ascoltare versioni per banda o per quartetto di sassofoni, per flauto e arpa o per piccolo gruppo cameristico con risultati apprezzabili.
A San Gemini il Rossini grande camerista
Nella parte centrale di ‘Rossiniana’ di grande rilievo sono stati due concerti, entrambi ospitati presso il Teatro Comunale di Sangemini, la località prescelta assieme ad Amelia, Collescipoli e Terni per Opera InCanto 2023. Entrambi i concerti prevedevano un programma del tutto accattivante composto da musiche che hanno caratterizzato l’ultima fase della produzione rossiniana.
Il 31 agosto c’è stato ‘I peccati di Rossini’ un concerto spettacolo che possiamo definire anche una lezione di storia della musica. Testo e drammaturgia di questa deliziosa serata erano di Sandro Cappelletto giornalista e critico musicale, vero affabulatore per argomenti che riguardano la musica e gli aspetti ad essa connessi. Il concerto era incentrato sui Péchés de vieillesse la corposa serie di composizioni prodotte da Rossini nel periodo 1857 fino all’anno della morte, il 1868. Sono una raccolta in 14 volumi di 150 brani vocali e per pianoforte dai titoli spesso ironici e nonsense. Cappelletto ne ha operato una selezione per mostrare al pubblico le contraddizioni e la sofferenza interiore degli ultimi anni del compositore. Come ad esempio i brani 3 e 4 tratti da Musique anodine e l’inquietudine nascosta nei versi di Metastasio ‘Mi lagnerò tacendo’. Un vero e proprio segnale di travaglio interiore che il compositore declinò con diverse invenzioni melodiche come in Tirana alla spagnola rossinizzata appartenente all’Album italiano del quale abbiamo ascoltato anche la Fioraia fiorentina. Nel programma anche un rien da Quelques riens pour album e due brani dall’Album pour les enfants dégourdis per pianoforte, Memento Homo e Assez de Memento: Dansons. In una locandina come questa non poteva mancare un richiamo al testamento spirituale di Rossini la Petite Messe Solennelle con O salutaris hostia per finire con lo scintillante La grande coquette (Ariette Pompadour) da Album français.
Una serata godibile anche grazie agli interpreti musicali impegnati. Il pianista Marco Scolastra, strumentista molto esperto per concerti ‘cameristici’ come questo e la bella voce del soprano Cinzia Forte interprete raffinata. I due musicisti hanno impreziosito la serata e, dopo le richieste di bis ringraziato il pubblico con le note trascinanti della celebre Tarantella rossiniana.
Le Soirées Musicales semplicità e eleganza
Il 3 settembre lo stesso Teatro Comunale di Sangemini ha ospitato un’altra serata di gran fascino musicale. I riflettori, questa volta, sono stati orientati sul Rossini delle Soirées musicales. Si tratta di quel gruppo di composizioni prodotte nel periodo 1830-1835 subito dopo l’abbandono al teatro d’opera. Sono dodici canzoni per voce e pianoforte musicate su quattro testi di Pietro Metastasio e otto di Carlo Pepoli. Per questa occasione sono state eseguite quelle che prevedono l’organico pianoforte, soprano e tenore. Un concerto nell’insieme veramente godibile nel quale sono emersi lo spirito salottiero di queste composizioni mettendone in risalto le non comuni eleganza e raffinatezza. Questo grazie agli interpreti chiamati ad eseguire queste piccole ma splendide composizioni. Ad affrontare le parti vocali sono stati due affermati cantanti d’opera anche specialisti per la musica da camera.
Il tenore inglese Mark Milhofer che ha dedicato buona parte del suo repertorio alla musica cameristica; una interpretazione intensa la sua come ne La Danza, uno dei brani più popolari della raccolta che Rossini dedicò a Lablache.
Al suo fianco il soprano Elisa Cenni, un lirico leggero di pregio che ha mostrato affinità interpretative con lo spirito del concerto. Del suo concerto ricordiamo l’ironica imitazione delle sonorità ‘tirolesi’ de La pastorella delle Alpi che il compositore dedicò Mademoiselle Louise de Rotschild. Silvia Paparelli ha accompagnato con gusto e partecipazione tutto il concerto. Per lei un brano per piano solo al centro del programma, Une caresse à ma femme da Péchés de vieillesse. Molte richieste di bis al termine del concerto esaudite con La serenata Mira la bianca luna per soprano e tenore e la ripetizione de La Danza ma con l’intervento di tenore e soprano. Una significativa chiusura per un concerto che ha unito semplicità ed eleganza per la piena soddisfazione dello spettatore.
Rossiniana prosegue e si conclude ad ottobre.
Con questi concerti recensiti si è conclusa la prima parte di ‘Rossiniana’ di Opera InCanto 2023. Ma la rassegna riprenderà il 1° ottobre con un altro ‘monumento’ della vecchia rossiniana: la Petite Messe Solennelle. Poi il 5 ottobre ‘Rossini, Maderna e un Satellite’ con alcune prime esecuzioni assolute di opere commissionate dall’Associazione In Canto su temi rossiniani. Il 12 ottobre Il barbiere di Siviglia raccontato da Michele Suozzo per uno spettacolo dedicato alle scuole e a tutti i giovani. Chiusura in grande stile il 14 ottobre con il Duo Canino-Ballista, vere colonne del concertismo pianistico italiano, con un promettente concerto intitolato ‘Mon ami Rossini’.