Nuovo codice della strada: allarme dai monopattini sharing

Monopattini elettrici e nuovo codice della strada, una svolta che potrebbe costare caro. Il leader dei monopattini in sharing contro il nuovo codice stradale

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Monopattini e biciclette elettriche hanno garantito una mobilità sostenibile, economica e pratica, contribuendo anche a ridurre il traffico e l’inquinamento nelle nostre città. Tuttavia, le nuove norme del codice della strada, relativo ai monopattini, rischiano di mettere a pentimento tutto questo, con conseguenze che potrebbero rivelarsi controproducenti non solo per il settore, ma anche per la sicurezza degli utenti. Negli ultimi anni, la micromobilità in sharing è diventata una parte essenziale del paesaggio urbano italiano, trasformando il modo in cui milioni di persone si spostano.

Codice della strada e monopattini: cosa cambia

Il nuovo codice della strada introduce tre obblighi principali per chi utilizza i monopattini

  • Targa: i monopattini
  • Assicurazione: una copertura
  • Casco obbligatorio: una misura di penne

Secondo Andrea Giaretta, vicepresidente di Dott, uno dei principali operatori di micromobilità in Italia, queste norme rischiano di incentivare l’uso di mezzi non regolamentati e, paradossalmente, aumentare gli incidenti gravi.

Una selva normativa che incentiva l’irregolarità

La normativa attuale, introdotta nel 2021, aveva già stabilito limiti chiari per la sicurezza nei servizi di sharing: velocità massima di 20 km/h, freni potenziati, ruote maggiorate, frecce e utilizzo limitato alle aree urbane. Questi accorgimenti hanno portato a una drastica riduzione degli incidenti gravi e a zero vittime nei monopattini in condivisione.

L’introduzione delle nuove regole, invece, potrebbe avere l’effetto opposto. “In una situazione di confusione e di norme impossibili da applicare – afferma Giaretta – si diffonderà un utilizzo sempre più clandestino e non regolare.” Senza operatori certificati, il mercato potrebbe essere invaso da mezzi non conformi e privi di controlli, aumentando il rischio per tutti gli utenti della strada. Il tema è quello dell’obbligatorietà del casco, che dovrebbe costringere i costruttori a posizionare un vano porta-casco, che rischia di pregiudicare la stabilità del mezzo. Poi l’RC auto, che non è di così rapida estensione. Una sentenza della Corte Europea la rende inapplicabile ai mezzi elettrici. Senza parlare di un aumento di obblighi che rischiano di portare ad un boomerang in termini di sicurezza.

Monopattini e codice stradale: Parigi insegna

Un caso emblematico citato da Giaretta riguarda Parigi, dove l’eliminazione dei monopattini in condivisione ha provocato un aumento della mortalità stradale. Quando i servizi sicuri vengono meno, le persone ricorrono ai mezzi privi di regolamentazione e sicurezza, con conseguenze spesso tragiche.

In Italia, il settore della micromobilità ha generato un indotto stimato di 70 milioni di euro per il 2023, con prospettive di crescita fino a 115 milioni entro il 2030. Le nuove norme rischiano di ridurre l’utilizzo del 40%, come accaduto in Israele , mettendo a rischio fino a 3.000 posti di lavoro.

La vera priorità: sicurezza e sostenibilità

Le regole che mirano a migliorare la sicurezza devono essere realistiche e applicabili. La micromobilità nella condivisione non è solo un’opzione di trasporto: è una risposta concreta alle sfide delle città moderne, dalla sostenibilità alla riduzione del traffico. Ma senza un dialogo tra istituzioni e operatori, il rischio è di danneggiare un settore in crescita, senza ottenere benefici reali in termini di sicurezza.

L’auspicio è che le norme possano essere riviste per mantenere un equilibrio tra sicurezza, accessibilità e sviluppo del settore. Il futuro delle nostre città dipende anche da questo.