L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato incriminato « per cospirazione, racket e associazione a delinquere» in relazione al presunto tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali 2020 in Georgia.
L’atto d’accusa, reso pubblico poco prima delle 23 di lunedì ora locale (le 5 di questa mattina in Italia), riguarda altre 18 persone oltre a Trump: ci sono tra gli altri il suo avvocato Rudy Giuliani, il suo ex capo dello staff Mark Meadows e un ex alto funzionario del Dipartimento di giustizia, Jeffrey Clark.
Le accuse
I capi d’accusa passati al vaglio di un gran giurì sono complessivamente 41 e a tutti è stata contestata la violazione della legge statale RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organization). L’accusa di racket prevede una pena da cinque a 20 anni di reclusione, mentre l’associazione a delinquere prevede, in caso di condanna, una reclusione minima di un anno. La pubblica accusa sostiene che «Trump e gli altri imputati accusati si sono rifiutati di accettare che Trump avesse perso, e si sono uniti consapevolmente e volontariamente a una cospirazione per cambiare illegalmente il risultato delle elezioni a favore» dell’allora candidato repubblicano alla Casa Bianca.
A processo tutti insieme
Sia Donald Trump e Rudolph Giuliani, prima ancora che le accuse fossero annunciate pubblicamente, hanno negato ogni condotta illecita. Il procuratore distrettuale della contea di Fulton Fani Willis ha dichiarato in conferenza stampa «che sono stati emessi mandati di arresto per tutti gli imputati e che ognuno ha tempo fino al 25 agosto per presentarsi volontariamente». Secondo i media locali il procuratore distrettuale intende processare tutti i 19 imputati nel corso dello stesso procedimento.
La prova
Tra le prove portate dall’accusa c’è la telefonata fatta da Donald Trump al segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger il 2 gennaio 2021: nella conversazione l’allora presidente uscente invitava a «trovare» i voti necessari per superare Joe Biden e rivendicare la vittoria. Trump, in sua difesa, ha dichiarato che la telefonata è stata «perfetta».
L’accusa sostiene che, piuttosto che attenersi al processo legale della Georgia per le sfide elettorali, «gli imputati si sono impegnati in un’impresa di racket criminale per ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali della Georgia», ha detto durante la conferenza stampa il procuratore distrettuale della contea di Fulton Fani Willis.
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