Nati sotto contraria stella, la pièce teatrale da qualche giorno in scena al teatro Manzoni di Milano, è uno spettacolo che vale la pena di essere visto. Rimarrebbero sicuramente delusi coloro che, una volta seduti, si aspettassero di vedere sul palco Ale e Franz nella versione solo comica. Per intenderci, la comicità a cui spesso siamo stati abituati dai tempi di Zelig. Ale e Franz in questo spettacolo hanno la capacità indiscussa di saper mescolare la loro attitudine alla comicità, con un ruolo decisamente drammatico.
I personaggi e gli interpreti di “Nati sotto contraria stella”
I veri protagonisti dello spettacolo non sono i personaggi dell’opera, ma i loro interpreti, sette vecchi comici trasformisti che si presentano al pubblico per raccontare La dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo, una storia che già tutti conoscono, ma che loro pensano di poter raccontare meglio degli altri, perché lo fanno osservando il più autentico spirito Elisabettiano. Sono tutti uomini, e credono di poter interpretare più personaggi con disinvoltura, anche quelli femminili. Inoltre sono convinti di saper alternare abilmente il tragico al comico; ma a volte le intenzioni si confondono. Presi singolarmente, sembrano avanzi di teatro; ma messi insieme, formano una compagnia tragica, involontariamente comica, quindi doppiamente tragica.
Ale veste i panni di “coccinella Giulietta“e la sua interpretazione è davvero spettacolare. Lo stesso dicasi di Romeo, interpretato da Franz che, a differenza di Ale ha una parte che meno si presta al lato comico riuscendo comunque a far più volte ridere il pubblico in sala. Paolo Graziosi, il direttore della mise en scène, diverte per la sua disinvoltura e per i ruoli che, ogni tanto, si trova costretto a interpretare. Eugenio Allegri che veste in più riprese i panni di Servo Montecchi, Mercuzio, Madonna Capuleti e Fra Lorenzo è una presenza fondamentale sul palco. A lui e Marco Zannoni il compito di divertire il pubblico con qualche drammaturgia, verbale e non, fatta di azioni e reazioni. Anche Marco Gobetti ha un ruolo fondamentale: sorride sempre, scuote il capo in continuazione, annuisce. Quando apre bocca, sembra che non reciti affatto; privo di qualunque maschera è l’unico capace di far vibrare le corde della verità, in un modo così intenso, da lasciare di stucco anche i compagni.
Le musiche
E poi c’è Dario Buccino, il musicante. In un angolo lui con i suoi diversi strumenti a corde (chitarre acustiche, classiche, banjo etc.) accompagna tutta la storia di “Nati sotto contraria stella” spaziando dalle note di “Don’t worry be happy”, passando per la Marcia Nunziale, travestendosi da Elvis Presley e fischiettando hit italiane e internazionali.
William Shakespeare
Nel testo ri-scritto di Giulietta e Romeo sono stati eliminati tutti i riferimenti a fatti e persone dell’epoca, non c’è traccia dei vari giochi di parole assolutamente intraducibili e gran parte delle metafore incomprensibili alla nostra cultura mediterranea. Sono rimasti i personaggi, le loro azioni e i loro sentimenti. A parte il Prologo, pochissime altre parole e qualche velocissima gag, gli attori in palcoscenico pronunciano solo le parole del testo originale di William Shakespeare. Ale e Franz meritano davvero un lungo applauso per la loro rappresentazione “drammatica”. Questa capacità di interpretare anche le parti tragiche di Giulietta e Romeo con grande presenza scenica conferma la preparazione artistica e il successo di questi due attori.
foto di: © Yasuko Kageyama