Ieri gli agenti della Polizia Nazionale spagnola hanno arrestato a Madrid il rappresentante in Europa de Los Zetas, il violento e transnazionale cartello della droga messicano. Si tratta di un cittadino marocchino di 54 anni che si fa chiamare Said ed è stato arrestato nell’ambito di un’operazione volta a impedire l’insediamento di questa organizzazione criminale in Spagna. Oltre all’”ambasciatore de Los Zetas” in Europa sono state arrestate anche altre 5 persone e sono stati sequestrati 400 chilogrammi di cocaina, 220.000 euro in contanti, 10 telefoni e di versi documenti d’identità. All’operazione hanno partecipato anche membri della Polizia Nazionale della Colombia e dell’Ufficio Investigativo per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. L’indagine sulla figura del nuovo leader degli Zeta in Europa è iniziata quando si è appreso che aveva la sua residenza abituale a Madrid, sebbene conducesse una vita nomade che ha reso difficile per la polizia rintracciarlo. Gli agenti, al fine di eseguire l’arresto, hanno svolto un ampio lavoro investigativo in cui hanno scoperto il ruolo svolto da ciascuno dei membri dell’organizzazione, nonché il modo in cui il leader ha collocato persone fidate in tutta la Spagna e in Europa, soprattutto nei Paesi Bassi. Negli ultimi mesi, Said aveva aumentato le misure di sicurezza e il ritmo dei suoi incontri, il che ha fatto sospettare agli agenti che stesse preparando un’importante operazione per far arrivare un importante carico di cocaina in Europa. Per tale motivo avrebbe recentemente incontrato un individuo soprannominato “El Repetido”, di origine colombiana, un nome noto nel mondo del narcotraffico, secondo quanto ha reso noto la Polizia spagnola. Questo incontro è stato il punto di svolta che ha portato gli agenti ad intensificare gli sforzi per procedere all’arresto del rappresentante de Los Zetas in Europa, il cartello messicano creato e composto da ex militari appartenenti ai Corpi speciali messicani.
In Colombia arrestato il figlio del Presidente Gustavo Petro
Nicolás Petro, il figlio maggiore del Presidente della Colombia, Gustavo Petro, deputato dell’assemblea del dipartimento dell’Atlantico, una delle 32 suddivisioni amministrative della Colombia, è stato arrestato su ordine del pubblico ministero per il suo presunto coinvolgimento in reati di riciclaggio di denaro e di arricchimento illecito. Insieme a lui è stata arrestata anche l’ex moglie, Day Vasquez, per il presunto reato di riciclaggio di denaro e arricchimento illecito. Secondo un comunicato stampa della Procura generale “il pubblico ministero colombiano ha formalizzato questa domenica la detenzione di Nicolas Petro, il figlio maggiore del presidente colombiano, Gustavo Petro, e della sua ex moglie, Day Vasquez”. Secondo la Procura generale, Nicolás Petro avrebbe ricevuto somme di denaro ingenti dalla malavita destinate a finanziare la campagna elettorale di suo padre.
Lo scandalo ha scosso le fondamenta del Paese, e sia la popolazione che i media attendono i dettagli e l’andamento del caso. Ne ha parlato il presidente Gustavo Petro attraverso il suo account Twitter, esprimendo il dolore che gli provoca come padre vedere uno dei suoi figli affrontare una situazione così delicata.
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