Napoli Ottocento. Una mostra di grande fascino alle Scuderie del Quirinale

Un progetto che focalizza l’ambiente artistico e culturale della Napoli del XIX secolo. Visitabile fino al 16 giugno.

Silvester Feodosievic Scedrin
Sil’vestr Feodosievič Ščedrin (San Pietroburgo, 1791 - Sorrento, 1830). Veduta da Mergellina. 1826 - Olio su tela - Napoli, collezione privata.

Il prestigioso spazio espositivo delle Scuderie del Quirinale a Roma ospita in questi giorni Napoli Ottocento una rilevante mostra dedicata all’ambiente artistico della Napoli del XIX secolo. Curata da Sylvain Bellenger assieme a Jean – Loup Champion, Carmine Romano e Isabella Valente è molto ben strutturata e godibile in tutte le sue parti. Visitabile fino al 16 giugno prossimo.

 

Napoli Ottocento. Un progetto espositivo di grande respiro

È stata inaugurata lo scorso 27 marzo la mostra Napoli Ottocento. Può essere considerata il risultato di un progetto espositivo di grande respiro al quale si abbina un importante rilievo scientifico. Questo grazie ai due organizzatori, le Scuderie del Quirinale e il Museo e Real Bosco di Capodimonte ma, anche per la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, della Direzione Regionale Musei Campania, dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e la Stazione Zoologica Anton Dohrn.

È un progetto che, grazie alle cure di Sylvain Bellenger assieme a Jean – Loup Champion, Carmine Romano e Isabella Valente, si inserisce pienamente all’interno della tradizione e delle linee programmatiche intraprese delle Scuderie del Quirinale. Infatti, anche questa mostra è rivolta alla valorizzazione delle civiltà figurative che hanno caratterizzato la storia artistica d’Italia. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 16 giugno.

Domenico Morelli
Domenico Morelli (Napoli, 1823 – 1901)
Donna con ventaglio. 1874 – Olio su tela –
Collezione Intesa Sanpaolo, Gallerie d’Italia – Napoli
Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo / foto Luciano
Pedicini, Napoli

I pregi della mostra

La fondamentale importanza di Napoli Ottocento è quella di mettere in risalto il ruolo che la città campana ha avuto nell’ambito della Storia dell’Arte. Pur non essendo una città direttamente coinvolta nel discorso dell’Unità d’Italia riveste però fondamentale importanza dal punto di vista artistico. Infatti l’ambiente culturale napoletano si dimostrò particolarmente fertile per accogliere e sviluppare tutti i sussulti e le novità provenienti da una piazza come Parigi. In questo ambiante culturale nacque, divenendone la culla, quel ‘realismo’ in pittura chiara contrapposizione all’impressionismo.

Una sorta di primato scaturito dal fatto che nel XIX Napoli era considerata un’importante capitale scientifica, terza città d’Europa, dopo Londra e Parigi. Non a caso ospitava la sede di una delle più antiche università italiane e della prima scuola di lingue orientali in Europa. A Napoli c’è dal 1801 un importante Museo di Mineralogia e dal 1872 un’altra istituzione scientifica di primaria importanza come la Stazione zoologica Anton Dohrn.

I curatori hanno operato una selezione di 250 capolavori che risulta straordinario omaggio a questo ruolo centrale di Napoli nell’ambito dell’arte europea dell’epoca. Le opere scelte, dipinti e sculture, coprono un lungo periodo della Storia dell’Arte. Si parte, infatti, dal primo 800 erede della cultura illuminista e transita lungo tutto il XIX secolo per giungere fino alla prima Guerra Mondiale con i primi germi della modernità.

 

Napoli Ottocento. La struttura

La mostra utilizza al meglio il sontuoso spazio espositivo delle Scuderie del Quirinale, proponendo un percorso chiaro e affascinante accompagnato da concise ma esplicative didascalie. Il visitatore parte da opere ispirate al fascino della romanità di Pompei ed Ercolano, punto iniziale di un lungo percorso nelle diverse peculiarità di Napoli e della zona circostante.  Molti elementi del territorio sono stati fonte di ispirazione, come il mare, le montagne e il folclore. Ma anche gli elementi paesaggistici del Vesuvio o la trasbordante vegetazione che lo circonda come anche elementi di degrado ambientale. Molti sono i pittori presenti in questa mostra che è impossibile compendiare. Citiamo solo alcuni nomi: Constantin Hansen, Ludwig Catel e William Turner, Pasquale Liotta, Ercole e Giacinto Gigante fino a giungere a Giuseppe De Nittis.

Una parte cospicua delle opere esposte è riferita a due grandi della scuola napoletana come Domenico Morelli con il suo stile ‘evocativo’ e Antonio Mancini artista di stampo ‘novecentesco’ grazie alla sua abilità di trasformare la materia grezza in dipinto. Una attenzione particolare è stata riservata poi a Edgar Degas, pittore di origine napoletana per parte di padre. La sua familiarità con l’ambiente e la società partenopea era assoluta, ammiratore del ‘realismo’ prima citato che lo contrapponeva agli impressionisti francesi.

Una mostra, quindi, del tutto godibile da assaporare e fruire con gioia e partecipazione, anche grazie alla felice collocazione delle opere. Una mostra che, per il suo contenuto, possiamo giudicarla in un certo senso unica.

 

Napoli Ottocento

Roma, Scuderie del Quirinale

27 Marzo – 16 Giugno 2024