Joan Mir è stato fino al precedente Gran Premio di Aragon il primo pilota a essere leader di un Mondiale senza nemmeno una vittoria all’attivo. Un protagonista senza merito, si potrebbe chiosare, ma il maiorchino ha finalmente conquistato il primo successo in carriera a Valencia, consolidando il suo bottino di 162 punti e allungando in classifica su Quartararo e Rins fermi a -37. Mir si appresta così a mettere in cassaforte il suo primo Mondiale, figlio della costanza nel rendimento e della capacità di evolversi gara dopo gara insieme alla sua moto, in una stagione che, complice l’assenza di Marc Marquez, si è rivelata più aperta che mai. La doppietta Mir-Rins pone l’accento sugli enormi progressi fatti dal team di Davide Brivio. L’ultima volta che la Suzuki conquistò i due gradini più alti del podio fu a Hockenheim nel 1982.
Weekend da dimenticare per Yamaha
Se per la Suzuki questa del 2020 si sta rivelando una stagione storica in virtù di obiettivi che hanno preso la giusta direzione, è anche sì vero che i risultati in gara sono frutto anche dei demeriti degli avversari. Tra tutti la Yamaha. L’immagine della M1 di Valentino Rossi ammutolita al 4° giro sul circuito del Ricardo Tormo è la perfetta fotografia che inquadra l’attuale situazione del team. Al rientro nel Motomondiale, dopo lo stop forzato per la positività al Covid-19, Rossi è costretto al ritiro a causa di un problema elettrico che ha messo ko la sua moto. Non ha trovato maggior fortuna nemmeno Maverik Viñales, che partito dalla pitlane per aver punzonato il sesto motore stagionale, ha poi concluso 13°, vedendosi così sfumare la rimonta iridata. Gara compromessa anche per i piloti Petronas con Fabio Quartararo, scivolato al primo giro e Franco Morbidelli rimasti fuori dalla top ten.
Ducati dove sei?
Prestazioni mediocri anche per gli italiani della Ducati. Andrea Dovizioso ha chiuso con l’ottavo posto, mantenendosi sempre in lizza per il Mondiale ma con 45 punti di distacco da Mir e a due gare dalla fine. Il 10° piazzamento di Danilo Petrucci e il ritiro di Pecco Bagnaia al 5° giro sono ulteriori tasselli che delineano lo scenario critico della casa di Borgo Panigale, che mai come quest’anno avrebbe dovuto approfittare dell’infortunio di Marquez per giocarsi il Mondiale. Ma le speranze italiane arrivano direttamente dalla Moto2, grazie a Marco Bezzecchi che ha riportato l’Inno nazionale sul podio e ad Enea Bastianini che, complice la caduta di Sam Lowes, è tornato a essere leader del campionato. Il riminese e Luca Marini il prossimo anno saranno i due piloti Ducati del team Esponsorama Racing. Un salto di categoria provvidenziale per i due azzurri a dimostrazione che se il presente della MotoGP parla per l’ennesima volta spagnolo, gli italiani, attraverso le classi minori, hanno ancora molto da dire.