Mosca, assalto al concerto: sono 143 i morti

Il comitato investigativo della Federazione Russa ha reso noto che il bilancio ufficiale dell’attacco all’auditorium Crocus City Hall nella regione di Mosca è ora di 143 morti. Tuttavia, si prevede che questo numero aumenti poiché continuano gli sforzi di rimozione delle macerie dell’edificio parzialmente crollato a causa dell’incendio divampato il giorno precedente. Nei vari ospedali, diversi feriti sono attualmente ricoverati in condizioni critiche. Questo tragico evento rappresenta già il più grave attentato in Russia da quando si verificò la drammatica presa di ostaggi nella scuola di Beslan, nell’Ossezia del Nord, nel settembre 2004, che causò la morte di 334 persone.

Inoltre, il numero di vittime supera quello dell’altro attentato avvenuto all’inizio del secolo, al teatro Dubrovka, dove persero la vita 127 persone. Questi due attacchi, oltre al numero di vittime, sono paragonabili anche per il luogo in cui si sono verificati. Al teatro Dubrovka, molte persone morirono per asfissia a causa del gas utilizzato dalle forze di sicurezza russe durante l’operazione per neutralizzare gli attentatori asserragliati insieme agli ostaggi. Il portavoce del ministero dell’Interno russo, Irina Volk, ha dichiarato che le persone arrestate per l’attacco terroristico al Crocus City Hall di Krasnogorsk, vicino a Mosca, sono di nazionalità straniera. Questa smentisce le voci apparse su alcuni canali Telegram e sui social media riguardanti un presunto arresto di cittadini russi.

“Oggi su diversi canali Telegram e sui social media sono circolate voci secondo cui i quattro sospettati dell’attacco terroristico del 22 marzo al Crocus City Hall, fuggiti a bordo di un’auto Renault Logan e successivamente fermati nella regione di Bryansk, sono cittadini russi. Questa informazione non è vera. Sono tutti cittadini stranieri”, ha dichiarato Volk su Telegram. Sui canali Telegram che hanno anticipato molte notizie dalle indagini in corso, sono stati pubblicati identikit di tre presunti attentatori, indicati come cittadini del Tagikistan. Tuttavia, il ministero degli Interni del Tagikistan ha reso noto che non sono coinvolti nell’attentato: due di loro sono nel loro paese, mentre uno lavora in Russia a Samara. A questo proposito l’Isis ha pubblicato una fotografia nella quale si vedono quattro degli autori dell’attacco. Infine l’amministrazione Putin ha incaricato i media russi finanziati dallo Stato e quelli filogovernativi di mettere in evidenza possibili “tracce” del coinvolgimento ucraino nell’attacco terroristico, secondo quanto riferito da un dipendente dei media statali al sito indipendente Meduza. Una seconda fonte filo-Cremlino ha confermato questa informazione.Il Servizio di sicurezza federale russo (FSB) ha dichiarato che i quattro principali arrestati, sospettati dell’attacco, avevano pianificato di fuggire in Ucraina, dove avrebbero stabilito “contatti appropriati”. L’agenzia ha affermato che i sospettati sono stati fermati nella regione russa di Bryansk mentre si dirigevano verso il confine ucraino. Le autorità ucraine hanno categoricamente negato qualsiasi coinvolgimento nell’attacco terroristico, accusando le autorità russe di cercare di alimentare “l’isteria antiucraina nella società russa”.

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