Si è spenta a 44 anni Elisabetta Imelio, leader dei Prozac+

Elisabetta Imelio

Elisabetta Imelio, bassista, cantante e cofondatrice della band friulana. Combatteva da anni contro  un cancro al seno. Con l’album del 1998 “Acido acida” aveva segnato un’intera generazione.

 

Si è spenta a 44 anni Elisabetta Imelio bassista, cantante e cofondatrice dei Prozac+. Elisabetta combatteva da anni contro un cancro al seno ed è deceduta nella notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo al Cro di Aviano. Vera e propria icona del punk-rock italiano, Elisabetta Imelio aveva raggiunto la notorietà con la sua band storica, i Prozac+. Negli anni 90 con l’album “Acido Acida” hanno venduto più di 200 mila copie. Il suo marchio di fabbrica era la sua voce inconfondibile e una capacità di scrittura che tra il sacro e il profano riuscì a raccontare la realtà degli anni 90.

I Prozac+ 

I testi dei Prozac+, a partire dal primo album “Testa Plastica” del 1996, raccontarono una generazione che tra abusi ed eccessi si rifiutava di rientrare dentro a certi schemi. Il tutto senza mancare di sottolineare la fragilità e la confusione tipica del periodo post adolescenziale. Un vero e proprio fenomeno di massa grazie al quale riuscirono a imporsi nella scena nazionale, dando luce a un genere considerato di nicchia nel Bel Paese.

I Sick Tamburo e la reunion

Terminata la sua avventura con i Prozac+ nel 2004, Elisabetta Imelio aveva fondato insieme a Gian Maria Accusani i Sick Tamburo. Con il gruppo ha suonato fino al 2019. In occasione del ventennale dell’uscita di “Acido Acida” i Prozac+ nel 2018 si erano riuniti per alcune date che furono accolte da un trionfo di pubblico. Nello stesso periodo Elisabetta Imelio aveva fatto uscire un brano intitolato “La fine della chemio” che doveva per lei rappresentare una sorta di rinascita spirituale.

Un grave lutto per il mondo della musica italiana. Tantissimi artisti e colleghi hanno voluto lasciare un ricordo personale di Elisabetta Imelio. Hanno voluto celebrare non solo la sua carriera ma anche la sua sensibilità che l’ha portata a raccontare  le storie degli ultimi e degli emarginati.