L’Fbi ha aperto un’indagine nel 2023 nei confronti di Mike Jeffries, dopo che la BBC aveva rivelato che l’uomo e il suo compagno avevano abusato sessualmente di decine di uomini durante eventi ospitati nelle loro residenze di New York e negli hotel di tutto il mondo.
Mike Jeffries e il coinvolgimento di A&F
Mike Jeffries è stato il capo di Abercrombie & Fitch dal 1992 al 2014, anni in cui contribuì al grande sviluppo della società e alla grande crescita della sua fama in tutto il mondo.
Il 22 settembre Matthew Smith è stato arrestato insieme al suo partner britannico per traffico sessuale a West Palm Beach in Florida. Mike Jeffries ha usato il suo potere, la sua ricchezza e la sua influenza per sfruttare un gran numero di uomini per il proprio piacere e per quello del suo compagno Matthew Smith.
Jeffries è stato rilasciato dopo aver pagato una cauzione di dieci milioni di dollari. Il suo compagno Matthew Smith è ancora in prigione.
Nuova udienza in tribunale prevista per il 25 ottobre.
Gli avvocati del ceo Mike Jeffries, 79 anni, e Matthew Smith, 60, hanno negato tutte le accuse e si sono rifiutati di commentare. L’Fbi e i procuratori federali dell’Eastern District of New York, hanno portato anche all’arresto del suo partner Matthew Smith e di un terzo uomo dopo aver aperto un’indagine l’anno scorso.
L’FBI e le indagini su Mike Jeffries
Si trattava di un’operazione complessa che coinvolgeva più persone. Per organizzare questi eventi, i due manager si sarebbero serviti di un intermediario e una rete di reclutatori. Le vittime venivano adescate con la promessa di partecipare a casting o campagne pubblicitarie della casa di moda. Nell’inchiesta è finito anche lo stesso gruppo Abercrombie & Fitch accusato di aver finanziato il traffico sessuale nel corso di vent’anni in cui Mike Jeffries era al comando.
Le denunce raccolte
Per raccogliere le denunce degli abusi, di cui sono ora accusati Jeffries e i suoi sodali, è stata cruciale un’inchiesta giornalistica della Bbc, che in tre anni di ricerche ha fatto cadere il muro del silenzio intorno al presunto giro di abusi. Circa 20 giovani intervistati hanno riferito di essere stati contattati con la promessa di una carriera nella moda. Altri convinti di partecipare a casting o servizi fotografici. Così aveva inizio tutto.
Purtroppo quando venivano accompagnati nelle stanze di hotel o nelle residenze di Jeffries, i giovani modelli, invece venivano drogati o abusati sessualmente senza possibilità di scappare perché le guardie tenevano chiuse le porte. Le vittime, potersene andare, venivano costrette a firmare accordi di riservatezza.
Centinaia di nomi e decine di persone coinvolte
Un ex collaboratore di Jeffries ha ammesso di aver contattato decine di uomini per invitarli a questi “festini a sfondo sessuale”. Ha parlato di un registro dei partecipanti che conta quasi un centinaio di nomi. “Ma non ho mai pensato di essere sfruttato – ha aggiunto – Michael e Matthew sono due manager di alto profilo. Due uomini che amano fare sesso con uomini giovani e attraenti che hanno ricompensato generosamente”, aggiungendo che “gli incontri sono sempre stati consensuali”.
I giovani ricevevano migliaia di dollari come compenso per le loro trasferte, ma nessuno di loro ha dichiarato di aver mai pensato che venissero pagati per offrire prestazioni sessuali. Alcuni di loro hanno ammesso di aver ceduto per motivi economici o perché speravano di sfondare nella moda.
Altri hanno raccontato della vergogna di denunciare. “C’è uno stigma feroce verso gli uomini che denunciato di essere stato molestati sessualmente”, ha dichiarato una vittima.
Abercrombie si dissocia da Jeffries
Nel 2014 Jeffries ha passato il testimone di A&F a Fran Horowitz, ma è tuttora il maggior azionista del marchio di moda.
La società, intanto, ha attraversato un momento di crisi ed è stata oggetto di controversie e cause legali. Si è dovuta difendere da accuse di discriminazione, razzismo e di promuovere l’etilismo e la sessualizzazione degli adolescenti.
Dopo alcuni anni per Jeffries sono iniziati i guai giudiziari e ora l’ex manager è in causa anche con l’azienda: secondo un tribunale statunitense, infatti, dev’essere A&F a coprire le spese giudiziarie del suo ex Ceo. L’azienda ha preso le distanze dalla condotta di Jeffries, dichiarandosi all’oscuro di tutta la vicenda e di avene avuto notizia solo dalle pagine dei giornali.