Ultima settimana di vacanza per le famiglie e gli studenti italiani. Località turistiche prese d’assalto in queste festività anche grazie a un clima sicuramente meno rigido degli anni scorsi ma attenzione. Gli ultimi aggiornamenti de ilmeteo.it sembrano non lasciare alcun dubbio. A partire dal prossimo 5 gennaio è in arrivo una una nuova perturbazione le cui conseguenze coinvolgeranno praticamente tutto il Paese. Secondo Stefano Rossi, meteorologo de ilmeteo.it, “una severa saccatura in discesa dalle gelide terre del Grande Nord sospingerà una forte perturbazione verso l’Italia. L’arrivo di questa perturbazione atlantica provocherà a un deciso peggioramento delle condizioni meteorologiche, soprattutto al nord e sulla Sardegna, dove, nel corso della vigilia del weekend, torneranno le piogge in pianura e la neve sui rilievi alpini anche a quote relativamente basse al nordovest.
Meteo epifania
Sabato 6, giorno della Befana, il tempo peggiorerà pure su buona parte del centro-sud, in particolare sulle regioni tirreniche, dove ci attendiamo piogge e anche qualche temporale.
Le condizioni saranno invece più favorevoli lungo la costa adriatica, dove si prevede un clima più variabile e asciutto. Occhi puntati, infine, tra domenica 7 e lunedì 8 gennaio, quando la formazione di un vortice sul nostro Paese potrebbe provocare una reiterata fase di maltempo, con l’ingresso di venti molto freddi sull’Italia e il conseguente ritorno della neve anche a quote basse al nord e su parte del centro. Se tutto verrà confermato, proprio il termine delle festività potrebbe segnare un’importante svolta verso un contesto di stampo tipicamente invernale.
Arriva il Burian siberiano
“Colpo di scena previsto per il 9 gennaio” dichiara Antonio Sanò, fondatore de ilmeteo.it. “La Bestia degli Urali, ovvero il Burian siberiano, investirà tutta l’Europa e potrebbe rientrare nel Mediterraneo non solo e non tanto dalla Porta della Bora, bensì dalla Valle del Rodano, in una delle configurazioni che generano imponenti nevicate sulle regioni italiani tirreniche e dunque anche a Roma, esattamente come nel gennaio 1985.