Mascarilla 19 – Codes of Domestic Violence è un progetto nato ad aprile 2020, nel pieno della pandemia da Covid-19 che ha sconvolto il mondo, e si occupa di violenza domestica contro le donne, che ha avuto picchi altissimi durante il lockdown.
Mascarilla 19 – Codes of Domestico Violence presenta, a partire dal 15 ottobre 2020, otto film d’artista sulla violenza domestica al tempo della pandemia.
Il progetto Mascarilla 19
Gli otto artisti invitati a misurarsi con il tema della violenza domestica nell’inedito scenario dell’isolamento mondiale sono Iván Argote (Colombia/Francia, 1983), Silvia Giambrone (Italia/Inghilterra, 1981), Eva Giolo (Belgio, 1991), Basir Mahmood (Pakistan/Paesi Bassi, 1985), MASBEDO (Italia, Nicolò Massazza, 1973 e Iacopo Bedogni, 1970), Elena Mazzi (Italia, 1984), Adrian Paci (Albania/Italia, 1969), Janis Rafa (Grecia, 1984).
Otto artisti per otto film dedicati agli abusi domestici che si sono inaspriti fortemente a livello mondiale e locale nel periodo di lockdown dovuto alla pandemia, e che hanno viste come vittime principali le donne.
Mascarilla 19 (Mascherina 19) è anche il nome della campagna lanciata in Spagna dove molte donne, a causa delle restrizioni dovute al lockdown, si sono ritrovate prigioniere nella loro stessa casa, e impossibilitate a chiedere aiuto.
Le vittime di violenza domestica si sono così trovate in un doppio isolamento, private della possibilità di scappare dalle mura domestiche diventate una prigione, e di chiedere aiuto. Mascherina 19 è nato per aiutarle, come messaggio segreto di SOS che le vittime di violenza potevano usare con il personale di tutte le farmacie in Spagna, permettendo così l’avvio di un protocollo d’emergenza.
I film al MAXXI
Nelle opere di Janis Rafa e del duo MASBEDO l’ambiente domestico come teatro della violenza è filtrato attraverso un linguaggio metaforico, mentre Basir Mahmood indaga i conflitti sociali, economici e di genere. Eva Giolo mette in scena la solidarietà femminile, Adrian Paci evoca l’isolamento fisico e psicologico attraverso la voce al posto dell’immagine, mentre Elena Mazzi va alla ricerca delle radici della violenza di genere nel racconto mitologico e nell’archeologia.
Iván Argote, connettendo idealmente Parigi e Bogotà, indaga l’attivismo politico e la normalizzazione della violenza. Infine, Silvia Giambrone trasforma la casa e la quotidianità in un teatro di violenza interiorizzata dalla coppia, che permea corpi e linguaggio.
Il progetto sarà presentato oggi in prima assoluta al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, dove le opere resteranno in visione fino al 31 ottobre nella Video Gallery.
I video saranno poi ospitati da Lo schermo dell’arte – Festival internazionale di cinema e arte contemporanea(Firenze, 10-14 novembre), da Triennale Milano Teatro (Milano, 23 novembre) e dal Teatrino di Palazzo Grassi(Venezia, 1 dicembre).