Il Marocco è un Paese in forte crescita, con un’economia in espansione e una popolazione giovane e dinamica e si sta impegnando a creare nuove zone economiche speciali e nell’attrazione di investimenti diretti esteri. Presto l’Europa potrebbe trovare nel regno haschemita una fonte dove acquistare energia e a differenza di nazioni vicine -vedi l’Algeria- è un partener affidabile da anni nel contrasto al terrorismo islamico, nella lotta al narcotraffico, il nostro guardiano dell’instabile Sahel.
Leader nelle energie rinnovabili e nell’idrogeno verde
Il Marocco è un attore competitivo nelle nuove tecnologie dei combustibili, in particolare nell’idrogeno verde. Il paese ha annunciato l’intenzione di investire 7 miliardi di dollari nella costruzione di un impianto di ammoniaca a Tarfaya, che utilizzerà idrogeno verde per produrre ammoniaca da fonti rinnovabili. Rabat prevede di aggiungere 9 Gigawatt (GW) di capacità energetica entro il 2027, di cui 7 GW attraverso fonti rinnovabili. L’ambizioso obiettivo richiederà 9 miliardi di dollari di investimenti, ha detto il ministro dell’Energia Leila Benali in un’intervista a Bloomberg. Durante l’intervista, Benali ha affermato che il Marocco prevede di investire altri 4 miliardi di dollari nel settore del gas nei prossimi anni.
Mentre il mondo punta a procedere verso l’eliminazione graduale del gas naturale, il ministro ha spiegato che in questa fase resta necessario “accettare l’intermittenza delle energie rinnovabili”.
“Il nostro obiettivo è introdurre flessibilità nel sistema e prepararci all’emergere di una nuova economia dell’idrogeno insieme alla produzione di ammoniaca e metanolo verde”, ha spiegato. Proprio come le altre nazioni, il consumo energetico del Marocco è in aumento, riflettendo la crescita della sua demografia e delle attività industriali, che rende necessario per il Paese rafforzare lo sviluppo della rete, in particolare per superare l’obiettivo del 52% di capacità installata basata su fonti rinnovabili entro il 2030.
Attore competitivo nelle nuove tecnologie dei combustibili
L’ambizione del Paese in materia di produzione energetica fa parte di una strategia più ampia per realizzare il Nuovo Modello di Sviluppo del 2021, che vedrebbe il Paese raggiungere una crescita del PIL superiore all’attuale 3%. Oltre alle sue ambizioni di incrementare la produzione di energia per alimentare lo sviluppo socio-economico, il Marocco è anche sulla buona strada per emergere come attore competitivo nelle nuove tecnologie dei combustibili, in particolare nell’idrogeno verde.
Uno dei progetti più importanti è la costruzione di un impianto di ammoniaca a Tarfaya, nel sud del Marocco. L’impianto sarà alimentato da idrogeno verde, prodotto da energia solare e eolica. Il progetto sarà realizzato dal colosso marocchino del fosfato OCP Group e costerà 7 miliardi di dollari.
L’impianto di ammoniaca a Tarfaya è un esempio dell’impegno del Marocco per la transizione energetica. Il paese è anche un leader nell’idrogeno verde, con una capacità installata di 1 GW. Il Marocco ha l’obiettivo di aumentare la sua capacità di produzione di idrogeno verde a 5 GW entro il 2030.
Dubai sponsorizza gli sforzi di Rabat
Le ambizioni del Marocco nel campo dell’energia rinnovabile e dell’idrogeno verde lo rendono un partner importante per l’Europa. Il paese è un candidato ideale per l’esportazione di energia rinnovabile e può contribuire a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di gas naturale. “Il Marocco è all’avanguardia per i paesi del Medio Oriente e della regione africana in termini di azione per il clima, grazie alla sua leadership e al suo impegno pionieristico nella lotta contro il cambiamento climatico”. È quanto affermato nel corso di un evento collaterale a Dubai da Razan Al Mubarak, 44 anni, l’Amministratore delegato dell’Agenzia per l’ambiente di Abu Dhabi e del Mohamed bin Zayed Species Conservation Fund, nonché l’attuale presidente dell’Unione internazionale per la conservazione della natura.
“I Paesi della nostra regione e dell’Africa dovrebbero essere incredibilmente orgogliosi della visione ispiratrice del Marocco e trarne vantaggio come un percorso da seguire”, ha spiegato Razan Al Mubarak sottolineando che “non può esserci transizione, né nel campo dell’energia né in quello alimentare, senza attori non statali”.
Razan ha poi aggiunto che “da un punto di vista regionale, salutiamo e apprezziamo il lavoro del governo e del popolo marocchino, che hanno veramente adottato l’agenda dell’azione per il clima, aprendo la strada”. Il Marocco è uno dei pochi paesi che, secondo i dati climatici, aveva già rispettato l’obiettivo di limitare la temperatura a 1,5 gradi C°, ha concluso.
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