Frustrato sull’orlo dell’esplosione conosce bella donna affetta da mitomania. Entrambi concorrenti di un gruppo di sostegno vengono consigliati ad intraprendere un’attività imprenditoriale. Il ristorante che la coppia di disadattati prende in gestione dopo un avvio difficoltoso diventerà un punto di riferimento per gli avventori grazie alla creatività e al talento dei due. Arriva in sala Marylin ha gli occhi neri, una commedia sulla psiche diretta da Simone Godano e interpretata da Stefano Accorsi e Miriam Leone. Il film è l’esempio di come raccontare, evitando estremizzazioni e riflettendo su quanto ogni personalità sia un universo da cui imparare è possibile. La forza del regista rimane giocare nel campo dell’intrattenimento con la classe dei grandi commediografi.
Un gruppo di personaggi che si avvicina molto a quello che la vita reale propone ogni giorno. Clara e Diego (i protagonisti) potrebbero essere tranquillamente seduti in sala per passare qualche ora . Il film conta su una sceneggiatura onesta intellettualmente che non nasconde le invenzioni creative d’individui abitudinari. Un cinema umano come Godano ha abituato a proporre rispettando i temi cari quali l’approfondimento della natura umana. Ispirandosi alla commedia Francese Marilyn ha un tono garbato nel mostrare la formazione di due individui che provano a migliorare se stessi.
Il concetto di normalità è sempre un territorio ostico per il cinema, il rischio di marcare le tinte è reale ma a Marilyn ha gli occhi neri non succede. La fine opera del regista nel dosare ogni ingrediente, perfino la storia d’amore, rende il prodotto irreprensibile nel suo genere e nel panorama italiano. Una vicenda che insegna il valore della pazienza e di quanto spostare l’angolo della visuale sia importante. La Leone e Accorsi danno vita a due personaggi diversi da quelli recitati finora mostrando un lato imperfettamente luminoso del loro talento. Accettare i propri opposti, soprattutto quando bizzarri, trasformandoli in creatività è la sola risposta a questi tempi.