L’ultima sfida di Matteo Renzi, ben oltre la Liguria

A che gioco sta giocando Renzi? È la domanda che tutti si stanno facendo all’indomani della decisione dell’ex sindaco di Firenze di appoggiare Andrea Orlando, il candidato del Campo Largo nelle prossime elezioni regionali in Liguria. La cosa strana è che Renzi al Comune di Genova sostiene l’attuale sindaco di centrodestra, Marco Bucci, che sarà proprio lo sfidante di Orlando. In pratica Renzi è amico di Bucci in un palazzo e nemico in quello accanto. Strano ma non imprevedibile date che il leader di Italia Viva è da sempre il campione nazionale di faccio-e-disfo in politica (soprattutto quando si parla di alleanze); ma questa volta la mossa sembra avere meno senso del solito. In primo luogo perché l’effetto finora ottenuto è stato quello dell’implosione interna del partito dello stesso Renzi.

A livello locale gli attuali assessori e uomini di Renzi a fianco del sindaco hanno ribadito la loro fiducia a Bucci, lasciando Renzi e il partito al suo destino. Lo stesso sta accadendo a livello nazionale, come dimostra ad esempio l’addio di Marattin e di altri parlamentari, pronti ad abbracciare Forza Italia. Ma cosa c’è dietro a tutto questo? Un paio di mesi fa il fiorentino ha spiazzato il centrosinistra aprendo per la prima volta (dopo anni di accuse durissime e di opinioni e considerazioni a dir poco negative contro i grillini) all’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Decisione che se da una parte ha fatto gioire la leader del Pd, Elly Schlein, dall’altra ha creato imbarazzo e fastidio in Giuseppe Conte e nei suoi. Ed è questo che sospettano molti.

Renzi in realtà non avrebbe alcuna intenzione di aderire al Campo Largo ma la sua decisione in Liguria come a livello nazionale, avrebbe come scopo quello di rompere e isolare i pentastellati, facendo affondare il Campo Largo e dando così il via al vero progetto politico con obiettivo Elezioni Politiche 2027: la maggioranza «Ursula» anche in Italia, la nascita cioè di uno schieramento di centrosinistra che come per la Von del Leyen in Europa vada dai centristi (Forza Italia, Italia Viva e Azione) fino al Pd. «Isolare gli estremisti di destra e sinistra» sembra essere l’ultimo credo di Renzi e di molti attorno a lui. C’è solo un piccolo problema: questa coalizione al momento ha meno del 50% dei voti, molto meno. Ma in tre anni possono cambiare molte cose…

@riproduzione riservata