C’è rabbia e imbarazzo sui social per i leak che mostrano in un rapporto omosessuale funzionari del dipartimento anti- vizio iraniani. Uno di loro è stato identificato in Reza Tsaghati che nel Nord dell’Iran si occupava di far rispettare i “valori islamici” per conto del ministero della Cultura e dell’orientamento islamico e organizzava anche workshop sul’ “l’hijab e la castità” Aumenta il numero delle persone che denunciano l’ipocrisia di un paese in cui l’omosessualità è vietata e punita, mentre il governo si impegna nell’ennesima campagna contro le donne che non indossano il velo. Ci parla degli ultimi casi di cronaca la giornalista esperta di questioni mediorientali Chiara Clausi, autrice del libro “Beirut au revoir. Il crocevia del Medio Oriente tra bellezza e macerie” edito da Paesi Edizioni.
L’Iran è uno dei Paesi al mondo con le leggi più severe contro l’omosessualità, punita nei casi più espliciti anche con la pena di morte. La comunità Lgbt+ viene discriminata fortemente: quale è’ la reale condizione di questo paese? E la condizione delle donne ?
I diritti LGBT + in Iran sono fortemente osteggiati. L’elite della Repubblica islamica ritiene che siano frutto della decadenza della cultura occidentale che mira a distruggere la specie umana. L’occidente è considerato un mondo corrotto e che pratica ogni sorta di vizio non accettato dalla religione islamica anzi ancora meglio antitetico ad essa. Le iraniane hanno dimostrato nell’ultimo anno di essere coraggiose e di voler sfidare il regime liberticida ed oppressivo. Sembrava che all’inizio la dittatura islamica si fosse ammorbidita sulle rigide regole imposte per l’abbigliamento femminile, invece nelle ultime settimane la polizia morale è ritornata per le strade per vigilare sulle donne. Il regime pare non voglia concedere nulla.
E’ notizia recente che l’Iran abbia aperto fabbriche di droni in Bielorussia, bypassando le sanzioni. L’Iran ha tuttora un ruolo determinante nella geopolitica internazionale e nella guerra in Ucraina. Ci spiega quale è l’intento ?
Ciò che avvicina l’Iran e la Russia è la idiosincrasia verso il mondo Occidentale. Infatti diversi analisti hanno parlato della formazione dell’asse Teheran-Mosca-Pechino. Anche se la Cina ha ancora tutto l’interesse di mantenere rapporti commerciali con l’Ovest. La strategia dell’Iran potrebbe essere quella di cercare alleati in altre direzioni anche perché ha rapporti parecchio tesi per via dell’accordo sul nucleare da cui nel 2018 l’America di Donald Trump si è ritirato.
Nel suo libro parla invece del Libano e del Medio Oriente: quali le contraddizioni e quali le similitudini col mondo occidentale ?
Il Libano condivide con l’Italia la cultura mediterranea dell’accoglienza, le bellezze naturali e archeologiche. Tuttavia si tratta di un Paese molto complesso. Hanno grande importanza le sette religiose che compenetrano anche il sistema politico e perpetuano rapporti clientelari dove la corruzione è pervasiva. Purtroppo questo stato di cose ha portato a una grave crisi economica da cui uscirne sembra sempre più complicato se non impossibile.
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